di Pietro Tonti
Per quale motivo le autorità sanitarie molisane, tendono a minimizzare e sminuire le continue e giustificatissime lagnanze degli operatori del Pronto Soccorso dell’Ospedale Veneziale di Isernia, sfociate nello stato di agitazione in corso?
Probabilmente i dirigenti dell’Asrem, a sentire le lamentele di Lucio Pastore, dirigente del Pronto Soccorso dell’ospedale pentro – si affrettano a gesti apotropaici –  lui è sempre stato in prima linea, pronto ad evidenziare situazioni di precarietà gestionale sulla sanità regionale. Insomma, un  personaggio preparato, ma scomodo.
Ne abbiamo sentite tante sul suo conto, tra cui: “al posto di lamentarsi vada a lavorare”; oppure: “è un soggetto che si lamenta sempre “.
Denunciato e assolto per le sue esternazioni sulla vulnerabilità gestionale del sistema sanitario regionale, non piace a chi è nella stanza dei bottoni, si tende ad emarginare le sue dissertazioni, a renderle innocue anche politicamente.
Sì, se parla Pastore parla un sinistroide, per la politica regionale è visto come il fumo negli occhi, questo è lapalissiano, ma bisogna dire che è anche l’unico a prendere posizioni decise di protesta, a farsi ascoltare dagli organi di informazione, a saper esprimere concetti in poco tempo, ad essere chiaro e conciso negli stessi. L’unico dirigente controcorrente che si assume le responsabilità delle sue parole, delle sue gesta. Non può essere che un personaggio anomalo, rispetto al pensiero unico direzionale, dettato da chi rileva quotidianamente magagne negli ospedali, nella gestione dei servizi e tace per opportunità, fingendo di ignorare.
In questo caso ignorare è spazzare la polvere e  nascondere lo sporco sotto il tappeto, chi nega il contrario di questo stato di cose è un meschino codardo che sogna un impossibile quieto vivere. I nodi, comunque arrivano sempre al pettine.
Nel contesto dell’ascolto delle dirigenze Asrem, come dicevamo, Pastore è un pericolo, in un ambiente verticistico, dove i massimi esponenti assumono decisioni pagate a peso d’oro, si tende tutto a normalizzare con le solite rassicurazioni: “stiamo vedendo, faremo, assumeremo, avremo ospedali efficienti; potenzieremo i Pronto Soccorsi etc.”
Il problema è che dalle belle promesse futuribili alla realtà dei fatti, ne passerà di acqua sotto i ponti, ed è evidente, si paga sulla pelle dei cittadini l’inefficienza e l’estrema precarietà che il Dott. Pastore rileva nelle sue posizioni che appaiono estreme, ma lo sono realmente.
Non ci sono temi di smentita, basta recarsi per un’emergenza al Pronto Soccorso di Isernia,  decine di testimonianze, di famiglie che conducono i loro cari qui per un’emergenza, per comprendere che le esternazioni e le posizioni dei medici del P.S. sono eufemistiche rispetto alla realtà dei fatti. Lo stress ricade su pochi operatori, impegnati h24 a fronteggiare di tutto, spesso non riuscendo a soddisfare le esigenze di cure. Qui si rischia di mettere a repentaglio la vita delle persone, per scarso personale, orari massacranti e l’impossibilità di collocare nei reparti, sempre in penuria di posti letto chi ha bisogno di lungodegenza e assistenza continua, sotto stretto controllo medico.
Parrebbe che anche lo stato di agitazione non stia incidendo minimamente sulla dirigenza Asrem molisana, infatti pur nello stato di agitazione, i medici del P.S. devono garantire i loro servizi indispensabili alla popolazione, non si può fermare la macchina dei soccorsi. Il giuramento di Ippocrate, rispettato in pieno, nell’impossibilità di una interruzione di un pubblico servizio così essenziale, parrebbe che spinga i vertici della sanità a non intervenire con un pensiero malcelato: “tanto parlano, blaterano, si lamentano, ma sempre devono lavorare”.
L’ennesima esternazione del massimo dirigente Lucio Pastore ancora stamattina, invita a provvedimenti urgenti, chiedendo alla popolazione isernina di scendere in piazza in protesta, per tutelare il loro diritto alla salute, dato l’assordante silenzio dell’Asrem
Riportiamo di seguito integralmente, le giuste lagnanze del Dott. Pastore che diventano in base alle esigenze del pronto Soccorso, un vero diktat nei confronti dell’Asrem.
<<Come muro di gomma la politica e l’amministrazione ignora lo stato di agitazione, sotto egida sindacale, proclamato dal Pronto Soccorso d’Isernia con richieste ben precise:
1) ripristino degli organici e l’eventuale intervento di Emergency, come avvenuto in Calabria, se si è momentaneamente impossibilitati a trovare nuovi dirigenti medici;
2) aumento della disponibilità di posti letto affinché si possano dare risposte all’utenza che affluisce nel nostro servizio ed evitare che stazioni su barelle, o in condizioni precarie, per giorni e giorni nei nostri locali;
3) percorsi chiari per alcune patologie come i politraumi o le lesioni neurologiche emorragiche od ischemiche, le patologie urologiche, ecc che non possiamo trattare e che non riusciamo ad allocare facilmente.
Lavorare nelle attuali condizioni crea disagio a tutto il personale ed ai pazienti ed è pericoloso in quanto il personale rischia una vera e propria sindrome di burnout.
Poiché si ignorano tutte queste richieste, saremo costretti a coinvolgere la popolazione nella protesta, sperando che almeno i cittadini vengano ascoltati>>.