CasaPound Italia esprime soddisfazione per la decisione della giunta comunale di Isernia di non aderire al progetto Sprar per l’accoglienza in città di 260 immigrati.
“Quella della giunta – afferma Francesca Bruno, consigliere comunale di CPI nel capoluogo pentro – è una decisione che tiene in debito conto il sentimento della cittadinanza, esasperata per i disagi e l’allarme sociale derivati dalla presenza quotidiana in città di centinaia di immigrati ospiti nei centri d’accoglienza del capoluogo e dei paesi limitrofi, e che recepisce la mozione di indirizzo approvata in aula consiliare in occasione del consiglio monotematico sul tema del 20 aprile ad ampissima maggioranza e di cui sono cofirmataria assieme ad esponenti della maggioranza consiliare e dell’opposizione “.
“Isernia – prosegue Bruno – ha scelto di non accettare l’imposizione di quote di immigrati del tutto incompatibili con le capacità di accoglienza del territorio. A tal proposito, in vista dell’emissione di un nuovo bando per l’apertura di nuovi centri d’accoglienza gestiti da privati, annunciamo fin d’ora che ci mobiliteremo assieme ai cittadini per contrastarne l’apertura”.
Ed il responsabile provinciale del movimento risponde alle polemiche relative ad una presunta ‘dubbia costituzionalità’ di CasaPound sollevate dal consigliere comunale Rita Formichelli, favorevole allo Sprar “Quelle della Formichelli – afferma Di Giacomo – sono polemiche strumentali, sollevate per distogliere l’attenzione dal fatto che la posizione della Formichelli sull’immigrazione si è rivelata assolutamente minoritaria in sede di assemblea.
Invece di interrogarsi sulla costituzionalità di CPI, che non è mai stata in alcun modo in discussione checchè lei possa pensarne, la Formichelli dovrebbe piuttosto riflettere sulla distanza che separa lei e gli altri esponenti della sinistra dalla gente comune, evidenziata in maniera chiarissima dall’assoluta marginalità della sua area politica anche sul tema dell’immigrazione. Forse se la Formichelli pensasse agli interessi degli isernini piuttosto che agli immigrati,il suo peso politico in città sarebbe diverso”.