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Isernia – Liceo ‘Fascitelli’, posticipata a marzo prossimo la riapertura

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Isernia – Posticipata  di due mesi la riapertura della sede storica del liceo classico ‘Onorato Fascitelli’, situata in corso Garibaldi. La struttura, che sarebbe dovuta tornare ad ospitare gli studenti a partire dall’inizio di gennaio, non riaprirà le porte prima dell’inizio di marzo. È quanto si apprende da un comunicato stampa del Comitato ‘Scuole sicure per Isernia’, pubblicato sulla pagina Facebook dell’omonimo gruppo che asostiene:

“Abbiamo letto con interesse il comunicato stampa del prefetto Guida e ancora una volta ci sentiamo di ringraziarlo per il vivo interessamento. Non conosciamo il cronoprogramma suggerito dal Prefetto, ma naturalmente, nell’interesse degli studenti e del personale delle scuole di Isernia, ci auguriamo che l’iter sia veloce e che sia possibile, al termine, aprire un confronto sereno con gli Enti interessati”. In questi tre mesi, sottolineano da ‘Scuole sicure per Isernia’, “ sono emerse diverse novità e criticità. Infatti: abbiamo richiesto l’accesso agli atti; abbiamo avuto un primo incontro in Provincia; c’è stata una partecipatissima e civile manifestazione pubblica”. Inoltre, aggiungono, “abbiamo avuto un secondo costruttivo e sereno incontro in Provincia (il presidente Coia era assente, ma era presente il consigliere Di Pilla) il giorno dopo la manifestazione, durante il quale, tra le altre cose, si è parlato anche dei vecchi progetti e, in particolare, di un progetto per la costruzione di una nuova scuola che doveva sorgere alle spalle dell’Itis e che risultava essere stato già approvato. Di tale progetto però, nel giro di un mese, si sono perse di nuovo le tracce. Si disse che entro novembre avrebbe rimodulato la richiesta del finanziamento di 2,5 milioni proprio per consentire l’attuazione di quel progetto, invece di investire altri fondi pubblici per recuperare solo una piccola parte di un edificio, il Fermi, che non merita ormai queste attenzioni. Oggi, come sappiamo, anche questo è stato disatteso”. Nel comunicato si legge ancora: “Dalla Provincia abbiamo poi ricevuto una documentazione incompleta e preoccupante che riguardava esclusivamente il Fermi e il Manuppella; abbiamo avuto un altrettanto proficuo colloquio con il Prefetto, al quale abbiamo rimesso una ‘nota tecnica’ riguardante la normativa per l’edilizia scolastica; abbiamo prontamente esposto alla stessa Provincia e per conoscenza al prefetto, con una dettagliata relazione scritta, le gravi problematiche riscontrate nella documentazione trasmessaci”. Dal primo incontro avuto in Provincia ad ora, spiega il comitato, ci sarebbero solo alcune differenze. Cioè “il Fascitelli – è scritto nella nota – la cui apertura era prevista per l’8 gennaio ma, come abbiamo appreso, riaprirà invece l’8 marzo 2017, con le stesse garanzie offerte nel 2009, 2010, 2014 e 2015 dai diversi rappresentanti della Provincia che si sono succeduti: nessuna. La storia del Fascitelli non è assolutamente secondaria, intanto perché gli studenti aspettano di rientrarvi ormai da 8 anni, ma anche perché il termine dei lavori consentirebbe di liberare il terzo piano del Fermi, attualmente occupato dal Liceo Linguistico Cuoco”. E “il Fermi, per il quale è stato recentemente deliberato l’abbattimento del 3° piano e l’adeguamento di soli due corpi di fabbrica su otto con il finanziamento di 2,5 milioni previsto per il 2017 e non si procederà più all’adeguamento dell’intero edificio, come invece ci era stato detto nel primo incontro. Per quanto riguarda il Fermi, poi – aggiungono da ‘Scuole sicure per Isernia’ – il presidente Coia conferma che, avendo tale edificio un grado di vulnerabilità stimato in 0,52 può attendere sei/sette anni”. Il Comitato si augura che il numero uno di via Berta “voglia concedere l’incontro richiesto e che il prefetto, a questo punto, avendo tutta la documentazione in mano, possa far chiarezza e, nel caso, trovare soluzioni idonee a garantire la sicurezza dei nostri figli. Ciò naturalmente vale anche per le scuole comunali, per le quali non si conoscono gli interventi effettuati sulle strutture dell’Andrea D’Isernia e della Giovanni XXIII (sa sono stati effettuati) né quali garanzie vi siano per la consegna a giugno del nuovo plesso a San Leucio e della nuova scuola in località Tremolicci”. Per il Comitato, infine, “il Fermi rappresenta la criticità maggiore, non a detta delle famiglie, ma sulla base degli atti analizzati da tecnici esperti. I genitori non si preoccupano dello stato degli edifici scolastici per puro divertimento o per mettere in difficoltà le Istituzioni, ma perché fino ad ora hanno ottenuto solo rassicurazioni generiche, informazioni e documenti parziali, frammentari, imprecisi”.