Il consigliere comunale delegato al bilancio, Giampiero Mancini, ha ritenuto necessario fare alcune precisazioni su quanto esternato di recente da Roberto Di Baggio riguardo alle indennità del sindaco e degli assessori del Comune di Isernia.
Secondo Di Baggio, la «giunta d’Apollonio non ha ridotto i costi della politica rispetto alla precedente amministrazione, ma ha lasciato il costo totale assolutamente invariato e nel frattempo ha aumentato il numero degli assessori»; «le singole indennità – ha aggiunto Di Baggio – non sono uguali per tutti, ma cambiano in base alla condizione lavorativa del singolo assessore, a seconda se è un lavoratore dipendente o un libero professionista. E, dichiarando di voler lasciare il totale inalterato, i costi singoli potrebbero addirittura aumentare. Di assessori, il sindaco, se lo ritiene necessario, può nominarne quanti ne vuole, non è che aumentando le cariche automaticamente si riducono i costi della politica, il costo totale sempre quello è. Non è polemica, è matematica».
A queste considerazioni, ha replicato Giampiero Mancini, consigliere delegato in materia di bilancio: «Non so bene dove abbia studiato matematica Di Baggio, – ha affermato Mancini – ma di certo nel suo ragionamento c’è qualcosa che non torna. In primo luogo, il sindaco d’Apollonio ha sempre assicurato che non avrebbe aumentato i costi della politica rispetto all’amministrazione Brasiello, a prescindere dal numero degli assessori che avrebbe nominato. Ciò significa, matematicamente parlando, che avrebbe ripartito su un numero maggiore di persone il totale disponibile per le indennità, e non il contrario, cioè fissando le indennità e applicandole successivamente al numero degli assessori. Questa è già la prima garanzia del non incremento. In secondo luogo, il consigliere Di Baggio dovrebbe sapere che le indennità non sono fissate in base a criteri soggettivi, ma in base a criteri oggettivi. Ciò significa che per il sindaco viene stabilita una indennità, mentre le indennità del vicesindaco e di ogni singolo assessore sono pari, rispettivamente, al 55% e al 45% di quella del sindaco; a prescindere dalla delega e dal fatto che i componenti della giunta siano lavoratori dipendenti o liberi professionisti. Tale ultimo aspetto incide soltanto per la liquidazione, nella quale i dipendenti pubblici subiscono una riduzione del 50% (sindaco incluso, ove fosse ancora in servizio; mentre per i pensionati tale regola non si applica). Pertanto, mi chiedo come facciano, per la giunta d’Apollonio, ad aumentare i costi individuali. Anzi, proprio per il fatto di dover retribuire un numero di assessori maggiore, l’indennità individuale sarà decisamente più bassa, sindaco in testa».
Mancini chiude con questa considerazione finale: «Restano per me incomprensibili e senza commento le argomentazioni del consigliere Di Baggio. Per quanti sforzi abbia fatto, giuro di non essere riuscito a comprendere cosa egli abbia voluto sostenere. Qualcuno dica a Di Baggio che la matematica è una cosa seria».