Il Comitato Giovanni XXIII di Isernia, perfettamente in linea con le considerazioni del
Consiglio d’Istituto, dichiara di far proprio il contenuto dell’allegato documento, precisando, altresì, di aver agito fin dal principio, con spirito collaborativo e nel pieno rispetto dell’attività svolta dall’Amministrazione di questa città sul tema delle Scuole, apprezzandone le iniziative e proponendo soluzioni alternative che contemperassero l’obiettivo principale ed imprescindibile della Sicurezza di tutti gli alunni dei due Istituti Comprensivi, insito nella propria qualità di genitori, con l’esigenza di
salvaguardare, per quanto possibile, la didattica, la diversificazione e la qualità dell’offerta formativa, il diritto allo studio in ambienti idonei e confortevoli in ossequio a tutta la normativa di riferimento.
Il Comitato, che si è regolarmente costituito a norma di legge è sostenuto da circa duemila
cittadini che aderendoVi ne condividono lo scopo e sostengono l’operato.
Nella certezza di aver agito in conformità a principi costituzionalmente riconosciuti (art. 118
Costituzione Italiana) e sempre nella massima trasparenza e correttezza, nonché nell’interesse di tutta la collettività, il Comitato si augura che si possa ritornare a un clima di serena lucidità, unica strada attraverso cui sarà possibile trovare una soluzione ottimale e condivisa della questione dibattuta.
Isernia 30/07/2018
Comitato Giovanni XXIII Isernia
Di seguito si inoltra il documento ricevuto dall’I.C. Giovanni XXIII in data odierna:
Al Sig. Sindaco del Comune di ISERNIA
All’ Assessore all’ Edilizia Scolastica
Il Dirigente scolastico e il Consiglio dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”, in seguito alla lettura del documento elaborato dal Consiglio dell’Istituto Comprensivo “San Giovanni Bosco” diffuso a mezzo stampa il 20 luglio 2018, concordano di riservare l’esposizione delle proprie ragioni e delle proprie considerazioni allo “spazio istituzionale” offerto dalla Seduta aperta del Consiglio Comunale, convocata per il giorno 1 agosto 2018.
Ciò nondimeno, si ritiene utile allo scopo offrire, sin da ora, alcuni spunti di riflessione limitatamente ai tempi di realizzazione dei Poli Scolastici previsti dall’Amministrazione ed all’analisi di alcune criticità rilevate nel piano di distribuzione dei plessi scolastici diffuso con comunicato stampa del 3 febbraio 2018.
Premesso che:
L’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII, per le sue considerevoli dimensioni e la complessità della sua gestione (infatti viene collocato, nell’ elenco regionale per le “ Fasce di Complessità 2018, redatto dall’Ufficio Scolastico Regionale, al secondo posto in regione per numero di alunni e al sedicesimo posto per la complessità), sente fortemente la necessità di rappresentare, per quanto di sua competenza e pertinenza, tutte le rivendicazioni volte ad assicurare ai propri alunni il diritto allo studio in luoghi sicuri, strutturalmente e funzionalmente idonei , nonché confortevoli e adatti alla
fruizione di un’offerta formativa di qualità;
Nella vicenda delle scuole, di cui si è dibattuto molto negli ultimi mesi, questo Istituto si è sempre mosso nel rispetto delle regole, delle norme e delle prescrizioni istituzionali ed ha sempre tenuto un atteggiamento collaborativo e rispettoso di tutti i portatori di interesse della comunità (Ufficio scolastico regionale, amministrazione comunale, alunni, genitori…) dimostrando grande senso di responsabilità in tutte le occasioni di confronto. L’Istituto non si è mai sottratto alla priorità del bene comune, memore dei tanti disastri e dei “disagi imposti dalla sicurezza”, che hanno toccato tutte le scuole della nostra città ( si veda il trasferimento, nel 2009, della Scuola primaria e dell’infanzia Ignazio Silone dalla sua sede, dichiarata inagibile, in strutture che sarebbero dovute essere
temporanee in quanto non idonee, ma si sono rivelate ,di fatto, definitive) , dimostrando sempre grande disponibilità non solo al dialogo con tutte le parti sociali, ma soprattutto attivando una politica scolastica di accoglienza in situazioni di emergenza e mettendo a disposizione del Circolo didattico San Giovanni Bosco, prima , e dell’ I.C. San Giovanni Bosco ,poi, e del C.T.P. ( Centro Territoriale Permanente) aule e spazi relativi all’utilità pedagogica. Solo attraverso la messa in atto di strategie socio-psico-pedagogiche, attivate dal personale dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII, è stata possibile non soltanto la realizzazione ottimale dell’accoglienza , ma soprattutto l’ inclusione, valore ben diverso dalla promiscuità. In quest’ottica merita una menzione particolare la compostezza
e lo spirito solidaristico con i quali abbiamo accolto ed accettato la notizia, diffusa dagli organi di stampa nel settembre 2017, riguardante le intenzioni del Sindaco di assegnare il nuovo plesso di Via Umbria, originariamente destinato alla Scuola primaria Ignazio Silone (Determina dirigenziale della Regione Molise n. 637 del 26 luglio 2013), alla scuola media Andrea d’Isernia, ritenuta, all’epoca, maggiormente bisognosa per le note questioni di sicurezza;
Questo istituto, già in occasione del primo incontro con il sindaco in data 12 gennaio 2018, e in tutte le successive occasioni istituzionali di incontro, si è sempre dichiarato favorevole al progetto dei due Poli Scolastici, pur sostenendo fin dal principio l’ opportunità di una sua realizzazione graduale e ragionata ed avendo proposto, immotivatamente inascoltati, anche la riconsiderazione di una inversione dei due Poli, soluzione maggiormente rispondente alle esigenze numeriche e logistiche.
Tale proposta trova rispondenza nella delibera del Consiglio d’Istituto del 18.01.2018,
puntualmente inviata al Sindaco e all’ Assessore all’ edilizia scolastica, con nota protocollo 1215 in data 30/01/2018 ed anche nel documento redatto dal Comitato dei genitori ed inviato al Sindaco ed all’Assessore all’edilizia scolastica il 17.01.2018. In tutti gli incontri, inoltre, non abbiamo mai mancato di esprimere le nostre perplessità riguardo al trasferimento a San Lazzaro degli alunni della Scuola dell’ Infanzia di San Leucio con il naturale e conseguente sovraffollamento dell’ edificio.
In attesa della Seduta aperta del consiglio comunale, a titolo esemplificativo e non esaustivo, rappresentiamo quanto segue:
1. Partendo dal presupposto che la questione “sicurezza” sia valore assoluto e fondante di tutte le decisioni e le azioni che ci hanno visto protagonisti in questi ultimi tempi, riteniamo che con una pianificazione più oculata, l’obiettivo prioritario della sicurezza, intesa non solo come resistenza ad eventi sismici, ma anche come conformità di aule, servizi e spazi comuni alla normativa vigente in materia (D. M. 18 dicembre 1975 ), possa essere efficacemente perseguito senza rinunciare all’offerta di una didattica di qualità esplicabile attraverso spazi idonei e confortevoli e senza compromettere gli equilibri territoriali
acquisiti nel tempo. A tale riguardo, senza volerci addentrare nel discorso, assai complesso, su numeri e dislocazione delle aule, e limitandoci alle considerazioni di più immediata intelligibilità, appare sufficiente sottolineare che i due edifici di San Lazzaro non presentano un numero di aule e di spazi sufficienti e idonei ad accogliere il gran numero di alunni che il piano in questione prevede di trasferirvi. Gli spostamenti previsti determinerebbero un sovraffollamento delle strutture ivi presenti, con conseguente perdita, per i 343 bambini della Scuola dell’Infanzia, degli standard minimi di sicurezza richiesti dalla normativa (standard pienamente rispettati dalle strutture attualmente occupate!) , ed una
inaccettabile perdita , per la scuola media, di tutti quegli spazi necessari per lo svolgimento delle attività laboratoriali e transdisciplinari, con grave limitazione dell’offerta formativa, dei principi dell’uguaglianza e delle pari opportunità formative , di crescita e di sperimentazione che dovrebbero essere garantite a tutti gli studenti di ogni ordine e grado di istruzione. Ci viene in soccorso, a riprova della veridicità e della validità delle nostre osservazioni, la ricerca da parte dell’ Amministrazione Comunale, da noi condivisa ed appoggiata, di una nuova sede per la Scuola dell’Infanzia San Giovanni Bosco, tramite dettagliato bando, conclusosi con l’auspicato reperimento di locali nuovi, in centro, situati al piano
terra, dotati delle dimensioni e dei requisiti richiesti dalle norme in materia di edilizia scolastica, muniti di spazi per le attività comuni più ulteriori spazi esterni per le attività ludico ricreative, sala refezione, così come si conviene ad una scuola dell’infanzia degna di questo nome.
2. Pur condividendo la decisione di istituire due poli scolastici, riteniamo che sia meritevole di grande attenzione la valutazione della tempistica di realizzazione degli stessi. Come dichiarato dallo stesso Sindaco nella conferenza stampa del 7 febbraio 2018, che qui si riporta, “ Al momento gli edifici scolastici sono concentrati nei due poli che si sono creati a san Lazzaro e San Leucio. Strutture che però non sono sufficienti e, per ora, verranno occupate in maniera piuttosto intensiva. Ma è importante migliorare anche la qualità dell’accoglienza in quelle sedi, per questo sono necessari altri edifici. E quindi la soluzione
ottimale è proprio quella di riportare le scuole al centro di Isernia, anche per contribuire a rivitalizzare l’economia cittadina. Per questo è importante la riqualificazione degli edifici storici”. Tali affermazioni, perfettamente in linea con il nostro pensiero, parlano chiaro: ad oggi non esiste, sul territorio cittadino, il numero di edifici necessario per la realizzazione immediata dei Poli. Non ritenendo opportuno permettere che ciò che viene definito “occupazione intensiva” degli edifici scolastici mortifichi le aspettative degli alunni e delle loro famiglie, rimaniamo fermamente convinti che in una fase di transizione come quella che stiamo vivendo, le azioni da intraprendere debbano limitarsi a garantire la
sicurezza alle due scuole che ne sono prive, e nel contempo costituire il primo tassello di un graduale
processo di sistemazione definitiva delle scuole dell’obbligo di Isernia.
3. A fronte della giusta esigenza di mettere in sicurezza due scuole, viene spostata un’intera popolazione scolastica, attualmente già ospitata in edifici sicuri ( avendo avuto l’assicurazione ufficiale dal Sindaco e dai tecnici comunali che anche la struttura dell’ex centro anziani verrà opportunamente ristrutturata e
messa a norma) quando sarebbe più opportuno e logico individuare soluzioni mirate solo per le scuole che lo necessitano (Andrea d’Isernia e Giovanni XXIII). Tale criticità è ancora più evidente se si considera, come affermato dall’ amministrazione comunale nel comunicato del 3 febbraio e ribadito nella conferenza stampa del 7 febbraio 2018, che tale assetto è soltanto temporaneo. L’attività, egregiamente espletata negli ultimi mesi dall’amministrazione comunale, per il reperimento di fondi da destinare alla costruzione di nuove scuole (bando del Miur “Scuole innovative”, di cui il Comune di Isernia risulta già vincitore , Bando Inail), e alla ristrutturazione dei vecchi edifici scolastici del centro,
sembra nuovamente minare la fondatezza, la razionalità, l’efficacia e l’efficienza della proposta dell’amministrazione, paventando la prospettiva di un doppio trasferimento nel giro di pochi anni di alunni e docenti con conseguente impatto negativo sugli stessi. Le iniziative citate, unitamente all’obiettivo dell’ Amministrazione di riportare le scuole in centro, rafforzano il profondo convincimento che al momento vadano evitati onerosi ed inutili trasferimenti di plessi e che ci si debba limitare a perfezionare una soluzione, che sarebbe attuabile già a partire dall’ A/S 2018/2019, esclusivamente per le due scuole in difficoltà.
4. Non è infine da sottovalutare l’impatto che l’insieme degli spostamenti avrebbe sui conti pubblici: l’ingente costo dei traslochi e dei numerosi lavori di adeguamento sui vari edifici richiederebbero un impegno economico notevole e soprattutto non supportato dalla logica, dal momento che l’assetto previsto non è definitivo e di conseguenza tutti i lavori effettuati risulteranno per la maggior parte inutili o da rifare in un futuro, a quanto pare, non molto lontano.
Alla luce di quanto esposto, questo Consiglio dichiara di condividere e sostenere la proposta del Comitato Giovanni XXIII, presentata all’amministrazione comunale già nell’incontro del 3 maggio 2018 e diffusa pubblicamente con comunicato stampa del 28 giugno 2018, e di farla propria in occasione della seduta aperta del consiglio comunale del 1° agosto p.v. ritenendola la più razionale e la più sostenibile per l’intera comunità in relazione alla sua dichiarata temporaneità ed allo stato di emergenza entro il quale ci si sta muovendo.
Auspichiamo, e siamo certi che sia possibile, un’attenta riflessione su questa scottante problematica, improntata alla condivisione e allo spirito solidaristico, nella ferma convinzione che appellarsi alle difficoltà legate alla “promiscuità” ed alla “commistione”, alla “ necessità di salvaguardare la didattica”, alle “difficoltà gestionali”, sia una pratica da superare a vantaggio dei valori, ben più elevati, della sicurezza e della qualità dell’offerta formativa. Riunire le due scuole medie sotto lo stesso tetto sarebbe, invero, un importante
messaggio per la cittadinanza, per tutte le famiglie coinvolte e soprattutto per gli studenti, ai quali abbiamo il compito di trasmettere il valore etico dell’uguaglianza, a dimostrazione che la paventata e fantomatica “lotta fra scuole” non appartiene alle Istituzioni scolastiche né tantomeno all’Amministrazione di questa città.
Il Dirigente Scolastico P.ssa Rossella Simeone