Questa maggioranza non ha alcun titolo morale a parlare, a pochi mesi dal voto per il rinnovo del consiglio regionale, di riforma della legge elettorale.

E non solo per i numeri risicati su cui si regge questo governo di centrosinistra ma anche perché è un modo subdolo per prendere in giro i molisani.

Si cercano strade che permettano di rimanere politicamente a galla visto il largo dissenso popolare raggiunto in meno di cinque anni di governo.

Un conto è aggiustare la legge vigente con l’eliminazione del listino, altro è stravolgere l’intero sistema elettorale.

L’esempio lampante è dato proprio dall’eliminazione del voto disgiunto con lo scopo di non permettere ai cittadini di scegliere direttamente il presidente della Regione nonostante i suoi enormi poteri e, al contempo, si elimina l’unica strada che permetteva la sterilizzazione del voto clientelare per la distribuzione dei seggi.

Mi rendo conto che questo, probabilmente, è l’unico impegno preso da questa amministrazione che effettivamente si vuole portare a termine, a dispetto degli impegni disattesi che andavano a favore del popolo e non della classe dirigente uscente.