Era dagli anni 50 che il governo italiano non varava un piano di investimenti per il
Mezzogiorno così corposo come il decreto per il Sud approvato ieri in Consiglio dei
Ministri.
L’iniziativa del governo Meloni, su proposta del ministro Raffaele Fitto, con la
creazione della ZES Unica rappresenta senza ombra di dubbio un progetto che
guarda allo sviluppo del Sud Italia in maniera unitaria.
Per “Zona Economica Speciale”, che avrà una durata di tre anni, si intende una
zona delimitata del territorio dello Stato, e di cui fanno parte otto regioni tra cui il
Molise, nella quale l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali, da parte
delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno, può beneficiare di
speciali condizioni in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo
d’impresa prevedendo vantaggi fiscali. In coerenza con il PNRR, la politica di
sviluppo dell’intera area meridionale andrà ad individuare le esigenze dei territori
permettendo interventi differenziati a seconda della necessità delle regioni
rientranti nella ZES e le modalità di attuazione.
A questo si aggiunge il Piano per il Sud che conferma che l’80% del Fondo di
coesione sarà destinato alle aree del Mezzogiorno.
Era dal periodo della Cassa del Mezzogiorno che in Italia mancava un’azione così
dirompente degne di una classe politica che guarda all’Italia in maniera unitaria e
pronta a mettere in campo iniziative volte a colmare il divario tra nord e sud.
Insomma, un pacchetto di iniziative economiche che abbiamo il dovere di cogliere e
di indirizzare sulla giusta strada portando benefici non solo alle imprese, ma anche
direttamente ai Comuni e ai cittadini prevedendo lo stanziamento di diverse risorse
agli Enti locali per sostenere le popolazioni anche attraverso aiuti alle famiglie
oltre che le attività economiche, artigianali e commerciali.