di Pietro Tonti

In questo periodo abbiamo capito alcune cose fondamentali per cui si sta determinando  la distruzione orami irreversibile di tantissime attività economiche sul lastrico.

Il virus in Italia esce dopo le ore 18.00 dalla sua tana e fino al mattino gironzola ovunque e contagia.

Non ama frequentare i supermercati e i negozi di elettronica, soprattutto quando vi sono gli sconti del Black Friday, infatti assistiamo a resse a tutte le ore;  direbbe il principe de Curtis: alla faccia del bicarbonato di sodio.

Mentre i ristoranti e i bar, no quelli devono restare chiusi dalle 18.00, il Corona Virus forse ama la birra Corona e dopo una giornata di relax esce dopo le 18.00 per sostare nei bar e farsi, appunto  una birretta, quindi meglio evitare.

Così dopo l’aperitivo, sempre lui il killer silente, da buon turista cinese ama la cucina italiana, preferisce sedersi ai tavoli dei ristoranti, ordinare qualsiasi pietanza, mangia a sbafo, pagando con il contagio, ma sempre dopo una certa ora.

Abbiamo compreso dai tecnici del Governo che il corona virus ama svegliarsi nel pomeriggio tardi, stando fuori tutta la notte, quindi senza essere grandi profeti è giusto che di giorno a pranzo tutti siano aperti con le limitazioni del caso distanziati, in quanto non si può mai sapere.

In virtù di queste abitudini oramai secondo il Governo consolidate del virus, ecco che un nuovo DPCM natalizio, ci fa comprendere che il Covid -19 non è nemmeno Cristiano, è un islamico che ripudia ogni festa comandata, anzi fa di tutto per ostacolarle con l’aiuto sempre del Governo.

Natale senza feste, fine anno senza veglioni, tutti barricati in casa, ma se si fanno acquisti a distanza con le carte, ecco che dall’8 dicembre parte il cashback di Natale, si in quanto il virus ama le banche e i poteri forti, se paghi con carte di credito e bancomat, evitando il contante,  avrai un rimborso dallo Stato del 10% degli acquisti realizzati.

Incentivi ad evitare la libera circolazione del denaro liquido è da politpuro, tutto sotto controllo e in questo caso il virus cosa c’azzecca?

Sono come gli incentivi alla mobilità sul monopattino e i bonus che stimolavano ad andare in ferie in piena pandemia, l’estate scorsa.

Intanto a fine anno nel Molise è prevista l’ecatombe di piccole attività, di quelle partite Iva a cui non tocca nulla, nessun ristoro e non basteranno misure regionali per salvarle, quelle che vivevano del frutto del loro lavoro esiguo, ma necessario alla sopravvivenza.

Insieme a loro senza quel mal comune mezzo gaudio, in quanto ognuno porterà con se la propria disperazione, chiuderanno decine di bar e ristoranti;  una scossa tremenda alle attività legate agli eventi, ma se questo vuole il virus, come facciamo a indicare il Governo quale responsabile di questa mattanza economica? Riprendiamo il grande Totò: ma mi faccia il piacere.