di Domenico Angelone

Che porti sfiga il cognome Giustini paragonato a quello antico assonante  dell’Imperatore Giustiniano? 

Giunto ai nostri giorni nella storia con la pandemia di peste bubbonica che porta il suo nome, la peste di Giustiniano, che ebbe luogo nei territori dell’Impero bizantino, con particolare forza a Costantinopoli, tra il 541 e il 542 (VI secolo).

Da Giustiniano Imperatore d’oriente, al più mite e silente Commissario ad acta della sanità Giustini, accomunato da un nome simile ma anche dalla pandemia moderna in questo caso, quella dell’odierno Corona Virus. Nel Molise la storia ricorderà tra qualche millennio la pandemia giustiniana? Chissà.

Sicuramente la storia rimarrà indelebile per i molisani sulla sanità commissariata, dalle gesta di Giustini contabile senza pallottoliere, che giunto per togliere il debito, ne ha contratto degli altri in maniera esponenziale in soli due anni di gestione.

Ci sono tanti personaggi a giurare che il Commissario, preso dagli eventi complessi di una piccola regione dalla sanità malata, si stia comportando alla Cimabue, che faceva una cosa e ne sbagliava due. Ma andiamo con calma.

Era il 07 dicembre 2018, la delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nominava Angelo Giustini Commissario ad acta e  Ida Grossi sub commissaria alla sanità del Molise.

Più  volte nel corso della sua permanenza nella nostra regione, al vertice della sanità in questi due lunghi anni, abbiamo tentato di intervistare Giustini, di farci spiegare il Piano Sanitario, celato e occultato per mesi, pubblicato con un ritardo biblico; poi scoppia il virus e anche in questo caso i molisani volevano essere informati in maniera puntuale su cosa stesse accadendo, per quale motivo il centro Covid a Larino non poteva essere realizzato.

 CONTRO L’INFORMAZIONE 

Giustini, sempre latitante con l’informazione regionale ha eluso ogni contatto, ogni intervista e approfondimento. Ha finanche evitato di rilasciare dichiarazioni opportune a Mediaset su rete 4 nella trasmissione “Fuori dal Coro” qualche settimana fa;  Giustini, urla alla giornalista: “si parla nelle sedi opportune”. Evita così ogni risposta, mentre si rendono pubbliche le cifre del disavanzo. Il debito da quando si è insediato Giustini nel 2018, da 15,9 milioni di euro  è cresciuto fino ai 120 milioni di euro di oggi e i problemi sono rimasti irrisolti nella sanità molisana.  

TOMA TRADUTTORE DEL COMMISSARIO

Poi incalzato dalla stampa regionale, scrive una lettera incomprensibile, tracciando una cronistoria dell’impossibilità di realizzare il Covid center al Vietri, tutta da interpretare, difficile da tradurre. E giunge a dare manforte al Commissario il Presidente Toma, ci   spiega che Giustini non avrebbe voluto dire, come si evinceva dalla sua nota: “io non ho apposto la mia firma per il centro Covid al Cardarelli”. Toma afferma: ma si che ha firmato lui il progetto presentato al Ministero. Mah non si sa più dove sia la verità effettuale, ma anche in questo caso Toma chiarisce.

Il primo progetto presentato da Giustini per il Vietri, non era riferito ad centro Covid, si trattava di una sorta di IRCCS di infettivologia che avrebbe dovuto coinvolgere una popolazione di circa 500/600 mila utenti, in contrasto con la legge 70 del 2015, la famosa Balduzzi; progetto  bocciato sul nascere dal Ministero, nel Molise siamo quattro gatti, il centro di infettivologia avrebbe dovuto aggregare anche le province pugliesi e abruzzesi per giungera a un tale numero. In seguito è stato presentato un altro progetto quello firmato da tutti- continua il Presidente Toma – tranne da me che non conto nulla, non ho poteri sulla sanità commissariata. Solo che il Ministero ha ravvisato delle irregolarità a Giustini e si richiedevano modifiche al progetto originario; finalmente è stato validato dal Ministero della Salute e i lavori si avvieranno a Gennaio per concludersi a marzo 2021.

GIUSTINI CONTRO SE STESSO

Assistiamo in queste ore a cose insolite. E’ infatti un po’ bislacca la richiesta da parte del Commissario Giustini di intervento dei NAS nelle strutture ospedaliere del Molise al fine di verificare se tutti i protocolli sono applicati secondo legge: se si garantiscono i livelli essenziali di assistenza ai pazienti Covid e no Covid. Bisogna dire cha da settimane ci segnalano interventi nelle strutture ospedaliere pubbliche e private dei Nas, ma Giustini forse lo ignora, mentre mutua dal sindaco di Campobasso Gravina la nota con cui il primo cittadino richiede informazioni sulla situazione dell’Hub dell’Ospedale Cardarelli, al fine di procedere ad un accurato monitoraggio e controllo, della funzionalità nell’erogazione dei servizi sanitari pubblici, chiamando in causa gli ispettori ministeriali e non i NAS (ci tiene a precisare il primo cittadino del capoluogo in un comunicato).

Insomma, è come se Giustini titolare di un’azienda alimentare, scriva una lettera ai NAS, dicendo: venite a farmi un controllo per verificare se tutto è a posto, cosa leggermente paradossale, ma non finisce qui.

IL COMMISSARIO SI ILLUMINA DI IMMENSO E VA DA GILETTI

Il Commissario che ha snobbato per due anni ogni singola emittente televisiva e giornalistica regionale e nazionale, finalmente decide di rispondere all’invito di Massimo Giletti, si è vero, strabiliante, un’intervista domenica prossima 6 dicembre a “Non è L’arena su La 7”. Cosa sta accadendo?

Giustini è stato illuminato sulla via di Damasco, oppure sente la pressione anche politica di una possibile delegittimazione dal suo scranno di massimo vertice della sanità regionale?

Mentre restiamo in attesa di sviluppi, dobbiamo apprendere da un’emittente nazionale cosa accade al Molise, disprezzata ancora una volta dal commissario ad acta del governo, tutta la stampa regionale molisana. Avrà trovato finalmente la sede opportuna per farci comprendere qualcosa?