L’aumento del costo dell’energia con il conseguente rincaro delle bollette porterà nelle famiglie italiane un salasso non inferiore a 110 euro al mese in più. E’ stato calcolato che per una famiglia di 4 persone le forniture per gas, energia acqua e raccolta rifiuti costeranno tra i 1.300 euro l’anno e i 1. 500 euro da pagare in più rispetto al 2021.
Bisogna calcolare che su 100 euro di bolletta 35 vanno a coprire il costo delle materie prime e 65 gli oneri accessori e imposte. Basterebbe rivedere questi ultimi per abbassare il costo totale. Servono soluzioni permanenti e non palliativi come le rateizzazioni che non abbassano i costi ma li diluiscono nel tempo.


In uno studio della CGIA di Mestre si evidenzia che rispetto al 2019 le imprese italiane, a causa dell’aumento del prezzo delle tariffe elettriche, si troveranno con 36 miliardi di euro di extra costo. Negli ultimi 3 anni, il costo della bolletta della luce in capo alle aziende raddoppiato e se si sommano gli incrementi per la fornitura di gas si percepisce che tali aumenti costringeranno molte attività a sospendere gli impianti di produzione.

Lo studio evidenzia come i settori maggiorente penalizzati saranno quelli ad alto consumo energetico: il comparto metallurgico, tutto il settore commerciale e della grande distribuzione, il terziario, quello alberghiero, ricettivo e della ristorazione. Fasce produttive già ampiamente penalizzate dal periodo pandemico.

E’ opportuno rivedere il costo e gli oneri inseriti in bolletta, utilizzare la forza contrattuale a livello europeo per calmierare i prezzi di fornitura e rivedere le politiche estrattive nazionali. Il Governo, sordo di fronte a questo problema, deve aumentare le risorse nella legge di Bilancio 2022 mettendo a disposizione delle imprese le risorse per far fronte a tali aumenti. Senza il suo intervento, interi settori produttivi dovranno fermarsi con ripercussioni per tutto il mondo imprenditoriale e per l’occupazione.