di Tonino Atella

Rimini, Riccione, Forte dei Marmi, Ischia, Taormina ect. con le loro spiagge bellissime, accoglienti e tali da attirare in estate un sacco di gente. Nello specifico anche Venafro nei tempi andati cercava a suo modo di “difendersi” come poteva, proponendo quanto il proprio territorio offriva in tema di acque in cui nuotare, ritemprarsi, rinfrescarsi e divertirsi. Si dirà, <Cosa ha a che vedere questo discorso con Venafro, cittadina sprovvista di spiagge marine data la propria posizione geografica?>.

Interrogativo giusto d’acchito, se non fosse che a ben guardare e riflettere il centro nei decenni trascorsi aveva ed offriva ai giovani di allora (più o meno sino ai primi anni ’60) una tipicissima “spiaggetta”, superaffollata e che nei mesi estivi attirava tanti ragazzi -esclusivamente maschi dati i tempi, con le ragazze praticamente out …- i quali la frequentavano dalle prime ore pomeridiane e sino all’imbrunire. Trovavasi, e trovasi tuttora ovviamente, subito a sud del lavatoio comunale, alimentata dalle acque in arrivo dai primi metri di corso del fiume San Bartolomeo, prima che queste s’inoltrino in pianura per andare a tuffarsi a sud nel Volturno.

Tale spiaggetta era detta “il quadrato”, in quanto a forma di quadrato. Non grande, cinque per cinque all’incirca e profondo un paio di metri, era il divertimento estivo per molti giovanissimi venafrani. Tutt’intorno vi si affollavano dieci, venti, trenta e più fanciulli e ragazzi, che di continuo si tuffavano in quelle acque, intrattenendo visi  per ore. I più temerari entravano in acqua poco più a nord, per l’esattezza nelle acque correnti dell’attiguo lavatoio comunale, e s’infilavano coraggiosamente nelle acque di un bassissimo sottopasso che sbucava nel “quadrato”, dove finalmente riemergevano. Tali temerari e provetti nuotatori erano guardati con ammirazione dagli altri amici che con applausi sottolineavano la loro bravura ed il coraggio.

Questo era “Il quadrato”, storica e tipica spiaggetta venafrana, un tempo curatissimo e ben tenuto in quanto passatempo estivo di 15/20enni, ma oggi purtroppo tutto un abbandono! Chiuso da cemento e barriere in ferro, è praticamente inavvicinabile. La vegetazione spontanea, mai rimossa, ha preso il sopravvento, ricoprendo in gran parte le acque e tutto quanto intorno. Certo, la prossima estate nessun ragazzo venafrano penserà di tuffarvisi, cosa del resto che non avviene ormai da diversi decenni, ciononostante bene farebbe il Comune di Venafro, che è proprietario del sito, a ripulire “il quadrato” di Via Mulino, tenendolo in perfetto stato.

Ne guadagnerebbero l’ambiente e l’immagine stessa della città, così come ne sarebbero soddisfatti turisti, ospiti e visitatori perennemente alla ricerca di attrazioni paesaggistiche. Ed “il quadrato”, ripulito e in ordine, ha tutte le prerogative per essere tale.