Il “buon cuore” del privato, quando decide di mettersi in movimento, è capace di molto. La conferma arriva da Venafro dove un gruppo di amici e conoscenti avanti negli anni, appresa della difficile situazione di vita di un povero “disgraziato”, nel senso di sfortunato, spontaneamente ed autonomamente hanno messo mano alla tasca non già per dare denaro contante al soggetto in difficoltà, quanto per aiutarlo tangibilmente in altro modo. Hanno cioè provveduto a fornirgli abbigliamento per la vita quotidiana ed un pasto caldo al giorno presso un locale della città per un certo lasso di tempo, in ragione degli euro raccolti. In effetti messo assieme il denaro occorrente, hanno avvicinato “il disgraziato”, chiedendogli se accettava l’offerta e quegli, dopo un attimo di silenzio …, compostamente “ grazie …, grazie di cuore !”. Quindi una pacca sulle spalle e “ciao …, ci vediamo …”, hanno replicato i benefattori mentre gli consegnavano indumenti ed abbigliamenti con l’intesa di tornare ad adoperarsi per rendergli la vita meno difficile, ossia meno disgraziata di quanto per il tizio realmente è ! Siamo cioè al “buon cuore” della gente comune, che riesce a fare “miracoli” se opportunamente motivata.

Tonino Atella