Le tradizioni ? Tengono quando sono valide e trasmettono valori e significati. E’ il caso de “ I’ favor’ r’ San Gieseppe “, i falò di San Giuseppe a Venafro, tenutisi nella serata di venerdì data l’inclemenza del tempo il 19 marzo scorso, ricorrenza del Santo protettore del fuoco, del lavoro e della famiglia. Ebbene la partecipazione popolare ed il divertimento sono stati veramente tanti, coinvolgendo un sacco di gente di ogni età e d’ambo i sessi, ritrovatasi con simpatia ed entusiasmo attorno ai mega falò accesi in tanti spiazzi e piazze del centro storico per socializzare, divertirsi, riscaldarsi e gustare le pietanze tipiche dell’appuntamento, dalle pizze al pomodoro alle frittate, dalla pasta e fagioli con le cotiche ai panini, dagli arrosticini ai “ sciusc’ “ ect., il tutto innaffiato con l’ottimo e frizzante rosso locale per brindisi all’insegna della più sana allegria. E in tale circostanza non sono mancati i personaggi tipici e divertenti del tradizionale appuntamento, da “La Pernice” sulla piazzetta della Chiesa di Cristo al ballerino Nicandro alle Manganelle, per i quali gli anni sembrano non passare vista la loro naturale voglia di divertirsi e far sorridere. Dove sono stati accessi quest’anno a Venafro “ I’ favor’ “, i falò di San Giuseppe, ossia le enormi cataste di legna ? In tante zone del centro storico, esattamente a Porta Nova da parte degli scout dell’Agesci, a San Francesco (piazza Merola) dalle associazioni cittadine, alla piazzetta di Cristo dai residenti della zona guidati dal duo Vittorio/Antonio, alle Manganelle sempre dai residenti del posto ed al lavatoio comunale da parte dei giovani di Venafro. Ovunque, come scritto, a prevalere sono stati sorrisi, divertimento e socializzazione a conferma della tenuta della tipica tradizione, evidentemente perché affonda le proprie origini nel più schietto tessuto popolare cittadino.

Tonino Atella