Non solo tartufo bianco, aria salubre e natura bellissima per San Pietro Avellana, accogliente Comune montano ai confini con l’Abruzzo, ma anche due interessantissimi “biglietti da visita”, l’ultimo dei quali appena inaugurato e presentato al grande pubblico, assolutamente ricco e tale da non perdere.

Stiamo scrivendo del Museo Civico locale, arricchito della recentissima sezione archeologica, con storie e glorie dei guerrieri di Piano Fusaro provenienti dalla necropoli arcaica del territorio risalente al VII/VI° sec. a.C. . “Biglietti da visita” che dicono della ricca ed imperdibile storia locale sia dei tempi appena trascorsi che dei secoli prima della venuta di Cristo, a testimonianza di vitalità ed importanza delle popolazioni dei tempi andati. Partiamo dalla necropoli di Piano Fusaro, con storie e glorie dei guerrieri del VII/VI° sec. a.C., come “la tomba -si legge nel pieghevole di presentazione- della principessa bambina di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, accompagnata da un ricchissimo corredo che denota la devozione dei suoi cari all’atto della deposizione e il livello di ricchezza del nucleo di appartenenza. Quindi la filatrice : “la donna adulta di circa 30 anni -si ricava sempre dalla stampa del museo- esibiva un ricco corredo funerario. Il corpo era avvolto in uno stretto sudario, allacciato da numerose fibule e ganci, e da un grande gancio”. Poi ancora le tombe dei guerrieri : “il defunto -è scritto ancora nella brochure del museo- era di rango particolarmente elevato, data la tipologia di sepoltura particolare, il tumulo, poco frequente nella necropoli. E’ un individuo di età compresa tra i 55 e i 60 anni, sepolto assieme alle sue armi, come il pugnale a stami e la lancia, al rasoio in bronzo, ad un anello e ad una fibula ad arco serpeggiante in ferro”. Quindi la tomba di un adulto, forse un membro importante della comunità, robusto, muscoloso e in buona salute anche in età avanzata. Avvolto in un sudario, presenta un pugnale a stami sotto la gamba sinistra, la lancia e la mazza ferrata, il rasoio e ai piedi un’olla e una coppa. Infine il giovane guerriero : “un esponente di spicco della comunità, di età tra i 25 e i 30 anni, con lancia e un pugnale a stami, due fibule in ferro, anelli di bronzo alle dita e pendagli a doppia spirale, con un’anfora di impasto a destra del cranio”. Tutt’altra storia invece la sezione etno/antropologica dello stesso Museo : ospitato in edificio costruito con pietre recuperate dalle macerie dell’ultimo conflitto mondiale, é diviso per ambienti per ricreare i luoghi della civiltà contadina e borghese del recente passato. Vi si trovano la cucina dei tempi andati, la camera matrimoniale, l’angolo delle curiosità, un’aula scolastica, arte sacra ed angolo sartoriale, abiti da sposa, costumi d’epoca dal 1.600 ai giorni nostri e foto d’epoca. Quindi gli antichi mestieri come calzolaio, boscaiolo, caseario, sellaio, muratore/bottaio, apicoltore, pescatore, falegname e fabbro. Poi ancora gli attrezzi per il lavoro dei campi, l’allevamento degli animali, utensili per la lavorazione della lana e particolari riferimenti alla transumanza. Un ricco tuffo nel passato, quindi, col Museo Civico di San Pietro Avellana, per “rivedere” ed emozionarsi al cospetto dei sistemi di vita di quanti ci hanno preceduto.

Tonino Atella