di Pietro Tonti
In molti si chiedono che fine abbiano fatto i finanziamenti dell’Area di Crisi Industriale complessa di Venafro-Campochiaro-Bojano e se sono stati distribuiti, chi sono i beneficiari, e ancora, se i fondi sono stati sufficienti per soddisfare le richieste degli industriali del Molise.
In questo contesto bisogna dire che il quadro è dipinto a tinte fosche.
Dopo il grande parlare, la grande promozione fatta a questi finanziamenti, già dall’era Frattura, si scopre che ben 13 milioni di euro sui 21 richiesti dalle aziende che hanno presentato la complessa domanda, non possono essere erogati per la rinuncia di tre delle aziende su sei che avevano le carte in regola e le intenzioni di attingere ai fondi.
Cosa è accaduto in effetti, le aziende, dovevano anticipare il 25% del valore del finanziamento richiesto e le tre aziende non avendo la capacità di indebitamento hanno dovuto rinunciare, questo denaro quindi rischia di ritornare nelle disponibilità di Invitalia e di essere speso in altri territori e non in Molise.
Tanto rumore per nulla, sintomo concreto che in piena era post industriale non occorrono misure verso l’industria che non esiste per quelle che erano le speranze di rilancio di una economia che non decolla.
Solo 8 milioni di euro verranno utilizzati da tre aziende nei segmenti della stampa off set a Campochiaro; dell’industria dolciaria a Monteroduni e nella logistica a Montaquila. L’avviso pubblico è stato pubblicato il 15 settembre 2017, con una Dotazione finanziaria di 15 milioni di euro.
La graduatoria di ammissione alla fase di valutazione istruttoria è stata pubblicata a fine 2017. Delle 18 domande pervenute 5 non sono state accolte, 7 non sono state ammesse; solo 6 sono risultate idonee. Queste ultime prevedevano investimenti complessi per oltre 21 milioni di euro e nuova occupazione per 59 unità, davvero pochi posti di lavoro, dato il grande rumore e promozione su questo bando che nelle premesse avrebbe cambiato le sorti economiche di questa regione, quando invece provvederà solo a oliare le macchine di tre aziende che già funzionano e sono nei rispettivi settori già leader di mercato.
Si può considerare un vero flop l’Area di Crisi complessa e il suo bando nel Molise, che resta al palo senza speranze di ripresa per quelle filiere che qualcuno pensava con questa misura potessero avere una speranza di ripresa.
Comunque Invitalia per quello che ha potuto ha fatto. Ha concesso a favore dei 6 progetti agevolazioni complessive pari a 14, 2 milioni di euro. Sui fondi residui non utilizzati, un’incognita a cui il presidente della regione Toma, lascia aperta una porta attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico e Invitalia per tentare di far restare in Molise i fondi dell’area di crisi non spesi.