Difficoltà nella gestione della Fondazione Pia Unione date le uscite economiche superiori alle ridotte entrate

Ci sarebbero difficoltà di natura finanziaria nella gestione della Pia Unione, storica ed importante Fondazione venafrana nata secoli addietro grazie a lasciti immobiliari e terrieri di privati. La Fondazione, presieduta dall’avv. Nicandro Vizoco di Venafro coadiuvato da un giovane consiglio di amministrazione, è proprietaria di diversi ettari di terreno nella piana di Venafro, di immobili nel centro storico e della Chiesa della SS.ma Annunziata, l’importante luogo di culto in stile barocco che è l’unico in città non appartenente alla Curia Diocesana d’Isernia/Venafro bensì, come detto, alla Pia Unione, che ne provvede a manutenzione e gestione.

Ebbene tale Fondazione, che nel recentissimo passato aveva avviato le procedure per la realizzazione a Venafro di una Casa di Riposo per Anziani con cui rilanciare la propria consistenza finanziaria e che per tale finalità aveva messo all’asta i propri terreni al fine di ricavare il denaro necessario per procedere alla realizzazione della nuova struttura recettiva, programma poi rientrato per tutta una serie di motivi in primis la non disponibilità del contante sufficiente a realizzare la predetta Casa di Riposo, tale Fondazione -si diceva- oggi incontrerebbe difficoltà nella gestione essendo le sue uscite economiche superiori alle ridotte entrate. Sul delicatissimo tema non ci sono al momento dichiarazioni o prese di posizioni ufficiali da parte del consiglio di amministrazione della Pia Unione, aspetti che ci si ripropone di acquisire nel breve, ma da voci ufficiose verrebbero fuori difficoltà gestionali di un ente che soffre per le consistenti spese cui è tenuto.

Ne è esempio il recente risanamento strutturale della SS.ma Annunziata che sarebbe costato alla Pia Unione ben 400mila euro, somma enorme per le ridotte casse e soprattutto per le contenute entrate finanziarie della Fondazione. Stando così le cose, ossia ridotte entrate finanziarie e di contro uscite consistenti, occorrerebbe -condizionale d’obbligo, in attesa di ascoltare la viva voce degli amministratori della Pia Unione- cambiare radicalmente strada e registro di gestione della Fondazione al fine di assicurarle un solido futuro.

Sull’argomento, decisamente delicato data l’importanza storico/sociale della Pia Unione, ci si ripromettere di avvicinare nel breve presidente e consiglio di amministrazione dell’ente per riportare il loro pensiero.

Tonino Atella