Follia del lotto zero: il comune smentisce se stesso. Una domanda al sindaco ed alla giunta del comune di Isernia

Il Comune di Isernia negli anni ’80 deliberò il rigetto di un progetto di realizzazione di “case orto” come riferito da alcuni cittadini all’epoca proponenti,  nella stessa area oggi interessata al famigerato Lotto Zero, con la motivazione del possibile se non certo dissesto idrogeologico.

Orbene, come mai sulla stessa area, sindaci e giunte di ogni colore sino a quella di oggi, hanno dato invece l’assenso per una cementificazione così selvaggia e devastante come quella del Lotto zero che prevede ben otto viadotti e due gallerie, di certo mille volte più impattante delle “case orto”,

Con decine di migliaia di alberi distrutti, suolo agricolo eliminato, paesaggio devastato, interfernze con le sorgenti San Martino e criticità archeologiche, per non parlare d’altro ?

Dunque, cosa sarebbe accaduto di tanto magico da far sparire ex abrupto il pericolo di dissesto idrogeologico su quell’area, peraltro a fronte di una mega opera folle, inutile e dannosa ?

Tutto per unire senza alcuna utilità pubblica un tratto di cinque Kilometri tra i bivii di Pesche e Miranda che sono già collegati, e per la spropositata cifra di 174 milioni, sinora.

Mentre il ponte Sende e la bretella di Venafro PERALTRO MENO COSTOSE vengono negati ancorchè utili ed urgenti per le comunità locali.

Follie del sistema capitalistico, delle sue giunte locali, dei suoi governi regionale e centrale, che rispettano un’unica legge, quella del profitto di pochi a spese della collettiviità.