di Alessia Tonti

I Fisioterapisti precari del Molise insorgono contro la mancata applicazione della Legge Madia da parte dell’Asrem regionale, dopo 18 anni di lavoro con contratti a termine, ancora lontana la loro stabilizzazione.

I 10 Fisioterapisti precari ASREM del Molise, attualmente in servizio, descrivono una situazione grottesca nel ruolo indispensabile che svolgono alle dipendenze dell’Azienda Sanitaria Regionale del Molise.

Dal 2010, ancora operano con un contratto a tempo determinato nel ruolo di Collaboratori Professionali Sanitari Fisioterapisti. Per essere assunti e restare precari, hanno dovuto espletare le 3 prove concorsuali (scritto, pratico e orale) per tale assunzione a T.D. come normativa vigente per accesso al pubblico impiego, si è venuta a creare una situazione di precariato storico presso l’ente in questione, ravvisando la paventata perdita di chance lavorativa con contratto definitivo a tempo indeterminato.

Mentre aspettavano la stabilizzazione cosa è accaduto?

Nel corso del 2017 è stato indetto un nuovo avviso per procedura concorsuale, come si evince dagli atti della stessa Asrem, per ripetere nuovamente le prove selettive.

In maniera più dettagliata, a seguito dello sblocco del turnover nelle Aziende Sanitarie e ravvisata la necessità di carenza del personale ai fini della erogazione dei LEA, l’Asrem attivava procedure di stabilizzazione per 14 figure professionali di Fisioterapista ai sensi del D.L. 101/2013 e 125/2015 – interventi atti a garantire la continuità delle prestazioni assistenziali, nonché procedure di mobilità interregionale.

Mentre L’Asrem attivava la procedura concorsuale, i Fisioterapisti precari, maturavano nel contempo i requisiti previsti dal “D. lgs. 75/2017 c.d. Madia”, rubricato “Superamento del precariato nelle P.A. “ ( circolare 3/2017 punto 3.2.2., comma 1 ), ai fini della stabilizzazione diretta con interesse prevalente alla conservazione del posto di lavoro e relativo contratto di trasformazione a tempo indeterminato senza svolgere alcuna ulteriore selezione concorsuale, quale già precedentemente svolta ai sensi di legge per accesso al pubblico impiego.

Ed ecco che i Fisioterapisti chiedendo di essere stabilizzati come loro diritto, scoprono che l’Asrem Molise non ha applicato il Decreto Madia in maniera corretta, vale a dire: Allorché la Regione Molise con delibera regionale ha emanato il bando per individuare il personale avente requisiti, in base alla nuova legge, per gli organi ed enti regionali chiaramente precari, ha escluso di fatto i precari Asrem”.

Come si evince dai decreti attuativi, gli indirizzi di stabilizzazione sono stati emanati sulla vecchia norma del commissario Frattura ai sensi DL 125/2013 e L 125/2015, in attesa di essere modificati dal nuovo Commissario alla Sanità che il Governo si ostina a non nominare, ad oltre sei mesi dall’insediamento della nuova Giunta regionale del Molise.  

“Sic stantibus rebus” i Fisioterapisti nel Molise che operano in stato di precariato continuo, costretti a soli proroghe contrattuali pur legittimati da una legge dello Stato come la Madia, si sentono esclusi e avviliti per quello che sta accadendo.

Nel frattempo, sono stati costretti a svolgere azione legale al TAR Molise per vedere tutelati i loro diritti, ma purtroppo lo stesso Tribunale ha respinto le istanze  e attendono riscontri ulteriori del nuovo ricorso al Consiglio di Stato, nonché presso la Corte di Giustizia Europea.

Una situazione che può essere definita non logica che si perde nei meandri della burocrazia dell’Asrem regionale quella che stanno vivendo i Fisioterapisti.  Tra l’altro, il fabbisogno aziendale appena redatto 2018 – 2019 prevede 10 posti da stabilizzare per Fisioterapista, quindi visto che assunti a tempo determinato nel Molise vi sono precisamente 10 Fisioterapisti in servizio, che senso ha svolgere una procedura concorsuale se già svolta come a norma Madia?

Non sono servite a nulla le missive spedite al Ministro della Sanità Grillo, agli organi competenti dell’ASReM e al Presidente Toma, a cui sta a cuore la faccenda, ma ha le mani legate dalla mancata nomina quale Commissario ad Acta della Sanità regionale.

Bisogna fare chiarezza e guardare le altre regioni vicinore quali la Puglia che ha applicato appieno la Legge Madia, assumendo il personale precario, necessario a svolgere le quotidiane funzioni di assistenza sanitaria. Caso positivo quello dell’Asl di Teramo che è stata costretta, con il ricorso al Tar dei Fisioterapisti per le stesse motivazioni, ad assumere i precari. In questo caso la sentenza del Tar Molise getta i nostri 10 professionisti nella delusione più totale.

Stesso ricorso al Tar, stesse motivazioni e sentenze così diverse!

Dopo 18 anni di lavoro presso le sedi ospedaliere molisane, appare sconcertante per i Fisioterapisti, dover sottoporsi a prove di esami come affermano i vertici molisani dell’ASReM.

Restano amarezza, dubbi, una matassa che i vertici dell’ASReM non riescono a dipanare, per scarsa volontà o per reale impedimento?

Ci vuole davvero un commissario per applicare la legge Madia, oppure c’è dell’altro?

Questi i quesiti a cui bisognerà dare delle risposte, mentre chi come i Fisioterapisti impegnati quotidianamente nelle decine di prestazioni sanitarie, vivono oltre al precariato personale, una situazione effimera per i mezzi tecnici mancanti o obsoleti che impediscono di svolgere al meglio un lavoro fondamentale nei nosocomi molisani.