di Pietro Tonti

Può l’ENEL, una delle più grandi società di produzione di energia non mantenere gli impegni assunti nei confronti di un’intera comunità? Sembrerebbe di si a  Frosolone.

La vicenda inizia nel 1992 quando il comune di Frosolone si individua quale primo sito per la sperimentazione eolica lungo la dorsale appenninica. In quest’anno l’ENEL inizia la sperimentazione sulla montagna di Frosolone in località “Acqua Spruzzo”.

L’indagine sperimentale “anenometrica” per monitorare nell’arco di 24 mesi i venti, al fine dell’installazione di un mega impianto eolico si rivela eccellente.

Negli anni successivi, a partire dal 2000, l’ENEL chiede la concessione ai fini della realizzazione di una vera e propria centrale eolica sulla montagna. Il 30 giugno 2004 il comune di Frosolone stipula con la società Enel Green Power due convenzioni.

La prima al repertorio 969, riguardante la proroga per ulteriori 20 anni della concessione del terreno gravato da uso civico dove erano installate le prime otto pale eoliche; la seconda, al repertorio 970, riguardante la concessione di ulteriore terreno, sempre gravato da uso civico, per l’installazione di nuove 19 pale eoliche, per la potenza fino a 1000 Kw per un periodo di 20 anni.

Nella stessa convenzione L’Enel Green Power e Enel Produzioni Spa si impegnano art.4 della convenzione a progettare gratuitamente per conto del comune di Frosolone un impianto costituito da 3 aereogeneratori garantendone l’allaccio senza onere alcuno per il comune, compreso le somme da dare a Enel Distribuzione. Il comune si riserva di fare realizzare a proprie spese tale impianto dalla Enel Green Power o da ditta locale.

Il 19 ottobre 2007 tra il comune di Frosolone e l’Enel Produzione Spa si firma un accordo integrativo e modificato alle convenzioni 969 e 970 regolanti la concessione di terreno comunale a favore di Enel Produzione per il rifacimento del campo eolico di “Acqua Spruzza 1” e la costruzione del nuovo campo eolico di “Acqua Spruzza 2”. In Tale accordo l’Enel si impegna a migliorare le condizioni economiche delle precedenti convenzioni, fermo restando quanto previsto dall’Art. 4 della convenzione n. 970 vale a dire la progettazione e l’allaccio alla rete di 3 pali eolici per conto del comune di Frosolone.

Essendo trascorsi diversi anni senza che l’Enel Green Power, divenuta nel frattempo Enel Produzione Spa, abbia ottemperato a quanto previsto dall’Art. 4, l’amministrazione comunale dell’epoca, Sindaco Sabatino Farese, con delibera di Giunta n. 60 del 2011, cita in giudizio l’Enel chiedendo danni per circa 7 milioni e 800 mila euro.

Nel maggio del 2018 il Giudice del Tribunale di Isernia in primo grado, da ragione al comune benchè riguardo al quantum, sulla base di una discutibile valutazione del CTU, riconosce un danno per il comune di soli 516 mila euro.

Somma esigua rispetto a quella richiesta, ma con questa sentenza si riconosce il danno da parte dell’Enel al comune.

Non contenta di ciò, l’Enel ricorre in Appello interrompendo di fatto il rapporto fiduciario con il comune, rapporto fiduciario che si era instaurato negli anni con la concessione di un bene appartenente a tutti i cittadini di Frosolone.

L’Enel infischiandosene di tale rapporto ricorre avverso ad una sentenza che riconosce i diritti del comune. Nel prossimo mese di ottobre è attesa la sentenza come riferito dal sindaco Di Biase in Consiglio.

In merito a questa questione, il Consigliere comunale di opposizione al comune di Frosolone Dr. Maurizio Trillo ha chiesto il 27 agosto scorso, la convocazione urgente del Consiglio comunale per difendere i diritti dei cittadini e mettere all’ordine del giorno la revoca delle convenzioni stipulate con l’Enel essendo venuto meno il rapporto fiduciario. La riunione del Consiglio comunale è prevista per oggi pomeriggio, martedì 29 settembre.

Il Consigliere Trillo ricorda che vi è già stata una precedente revoca di convenzione con l’Enel risalente alla data del 28 giugno 2001, quando l’allora Sindaco Lelio pallante revocò la convenzione approvata dalla precedente amministrazione con delibera di Consiglio n. 23 del 13 ottobre 2000 e costrinse l’Enel, dopo un duro confronto, ad una transazione e alla firma di una nuova convenzione, quella del 2007, in cui furono migliorate sensibilmente le condizioni economiche a favore del Comune.

Da un calcolo prudenziale, eseguito da un operatore del settore, la produzione di 3 pali eolici che spettavano al comune è di circa 750.000 euro l’anno sulla base di 2400 ore di funzionamento con le condizioni di vento che insistono sulla montagna di Frosolone.

Il che significa a partire dal 2005, anno di rilascio della concessione edilizia, un danno per il comune di Frosolone ad oggi di oltre 12 milioni di euro.

In riferimento a questa questione, che nelle promesse poteva cambiare le sorti economiche del comune, qualora l’Enel avesse mantenuto fede alla convenzione, è stato costituito anche un comitato civico spontaneo “Davide contro Golia” per tutelare gli interessi di tutti i cittadini frosolonesi traditi da una azienda statalizzata.

Enel S.p.A. infatti è una società per azioni, in parte privatizzata dal 1992. Fino al 1999 Enel era monopolista statale del settore e tuttora il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano è l’azionista di riferimento, con una quota diretta ed indiretta del 31%.

Seguiremo la questione per comprendere se in Italia dalla ragione si può passare al torto, quando si ha a che fare con un colosso sponsorizzato dallo Stato.