di Pietro Tonti

Chiusa la tornata elettorale al primo turno anche su Isernia, come nel resto d’Italia  il risultato è chiaro: il Movimento 5 Stelle è politicamente irrilevante.

Sembrano lontani i tempi in cui i grillini erano primo partito italiano. I Cinque Stelle infatti sono riusciti a farsi soffiare sia la guida della Capitale che Torino, entrambi con risultati clamorosi. Eppure il neo leader Giuseppe Conte sminuisce i voti ottenuti dagli avversari del centrodestra, arrivando a sentenziare che unito “ha avuto difficoltà”. Risibile come giustificazione, ma anche a Isernia, nonostante la folla che ha accolto il Presidente “Giuseppì” nazionale, sicuramente a questo punto, popolo da stadio, intervenuto solo per guardare da vicino il personaggio, ex Presidente del Consiglio, con idee ben lontane dal votare i suoi candidati a Isernia. Infatti il M5S non è andato oltre il 3,76 % dei consensi con soli 459 voti; pensare che Raimondo Fabrizio per Forza Italia da solo ha ottenuto 643 preferenze, quasi il doppio di tutta la lista grillina.

Il risultato quindi è scontato, i pentastellati si sono polverizzati nell’immaginario collettivo dell’elettorato che aveva creduto in loro, in un vero modo diverso di fare politica, tradito a pochi mesi  dal  mandato elettorale con l’aggregazione a quel PD che avevano contestato, deriso per lunghi 10 anni.

Si, la politica è dialogo, apertura, ma con questo accordo gradito agli elettori del movimento grillino come un pugno nello stomaco, il risultato della frantumazione dell’elettorato non si è fatto attendere.

Mentre il PD è partito di governo da 15 lunghi anni, pur avendo perso sempre le elezioni politiche, i pentastellati che hanno avuto una delle opportunità più brillanti della storia di cambiare l’Italia e la politica, non sono stati in grado di amministrare e oggi è il tempo di leccarsi le ferite, gregari al Partito Democratico che li subissa per organizzazione, esperienza politica amministrativa e quel senso di superiorità che relega i 5 stelle, dopo una stagione di promesse mancate, a ruolo di fanalino di coda a tutti i livelli, anche quello delle ultime elezioni amministrative comunali a Isernia.

Una debacle annunciata a cui sarà difficile uscirne. Forse con l’avvento di Conte alla guida vi sarà una inversione di tendenza? Dalle prime battute,  per un rilancio politico elettorale del movimento, la strada è tutta in salita.