di Pietro Tonti
Ci stava credendo, donna in carriera, con la giusta maturità per rivestire un ruolo di spicco nell’amministrazione pubblica. Elevata esperienza e competenza politica, ma anche grande professionista, medico, moglie e madre, impegnata anche nel sociale.
Insomma, i giusti ingredienti per un cambiamento e per ambire a rivestire il ruolo di prima sindaco del gentil sesso nella storia della città pentra. Sponsorizzata dai nuovi seguaci di Azione di Carlo Calenda, il suo nome era finito alla ribalta delle cronache politiche il mese scorso quale prima candidatura certa alla massima poltrona sindacale.
La Dott.ssa Francesca Scarabeo ha subito un affronto come professionista, nonostante abbia dato tanto alla città pentra, ma soprattutto come donna. “La delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.”
Le parole di una massima della scrittrice e giornalista Oriana Fallaci, sono le più consone in questa vicenda dai toni foschi e prevaricatori di una politica espressione di poche idee, ma di tanto arrivismo; di una dialettica di convenienza di pochi personaggi dai consensi elettorali incerti o addirittura nulli, i quali contano su un futuro di alleanze per rivestire ruoli più o meno di spicco o addirittura marginali nell’amministrazione della città pentra nei prossimi cinque anni.
La giustificazione dello scarico della Scarabeo è una toppa peggio del buco. Azione con l’alleanza con Italia Viva motiva con un “non siamo più soli, per cui sul candidato sindaco ragioniamo insieme agli altri”.
Nessuna imposizione per l’alleanza con i renziani, eppure si poteva pretendere, nell’incontro con Rosati e i giornalisti a Isernia, era sembrato che anche il Vice Presidente della Camera non aveva posto veti sulla Scarabeo, affermando che era anche per loro una persona valida su cui contare.
Poi cosa è accaduto? Qualcuno non ha gradito, oppure vi era già un disegno per bruciare la sua candidatura?
Portare il suo nome in largo anticipo alla ribalta per poi affossarlo con una scusa? Sembrerebbe proprio di sì. Un affronto sì, questa è la verità, un vero e proprio affronto, alla faccia del rispetto del gentil sesso e della persona. Non si può essere clementi in un contesto simile. La Dott.ssa Francesca Scarabeo non merita un trattamento “usa e getta”, non si può finire nelle maglie di tanti personaggini pirandelliani in cerca d’autore abituati a passare anche sul corpo della propria madre per emergere in un contesto pre elettorale.
Azioni che meritano biasimo certamente. Tra l’altro i voti della Scarabeo sono numerosi e personali, perderli con un deplorevole modus operandi, crea sicuramente nocumento a chi immagina di affiliare facendo il gioco delle tre carte; non immaginando che ad ogni azione vi è una reazione uguale o maggiore contraria.
Per raggiungere un congruo consenso alle prossime elezioni amministrative d’autunno, questo è il sistema più valido per disintegrare anche le più valide intenzioni, altro che aggregare.