di Pietro Tonti

Manca ancora la totale approvazione  della candidatura dell’Avv. Gabriele Melogli a sindaco, pur accettata da Forza Italia, all’indomani della notizia diffusa ieri, c’è chi tra la gente ha esclamato nell’inglese maccheronico isernino: “another seven again, another seven again” (nata vota sette, in dialetto), non sono sette volte che ci riprova l’ex sindaco, ma cinque. Possibile che Isernia non riesca a mettere  in campo un altro personaggio che sia in grado di catalizzare l’attenzione dell’elettorato e di fare sintesi in questa frangia del centro destra? La risposta è ancora no, fino ad oggi.

Nella parte critica della cittadinanza emerge come pensiero naturale, se cinque anni fa Melogli al ballottaggio ha perso le elezioni contro il candidato di Iorio, per quale motivo questa volta, con un centro destra frammentato dovrebbe farcela contro Iorio?

Riflessioni tratte dai cittadini elettori in queste ore che lasciano quelle perplessità tipiche dell’agone pre elettorale. Poi andiamo nei particolari, il giovane Avvocato  Raimondo Fabrizio, candidato di riferimento in tempi non sospetti con Forza Italia, per quale motivo si deve fare da parte a favore di chi ha perso le elezioni la volta scorsa? Eppure è stato il primo eletto con quasi 600 voti alle ultime elezioni.

da Sx Gabriele Melogli, Vincenzo Di Luozzo e Raimondo Fabrizio

Ed ancora, guardando a Vincenzo Di Luozzo, persona stimata da tutti e in grado di aggregare, nei sondaggi tra la popolazione “ben gradito”, nominato quale papabile candidato sindaco da una gran fetta della società civile e professionisti che si riconoscono con il progetto politico Nexus, i Popolari per l’Italia di Vincenzo Niro e una parte rilevante di elettorato confluito in Fratelli D’Italia, ma non più incline alle decisioni di Iorio di puntare su Tedeschi, quindi a sinistra per il candidato sindaco. Giovanni Fantozzi, per esempio, non ha intenzione più di ricandidarsi, ma potrebbe spostare un congruo numero di voti che potrebbero confluire su un candidato “amico” e rispettato come Di Luozzo.

Insomma, la partita ad oggi è tutta da giocare e nonostante l’ufficializzazione della disponibilità  di Melogli, ancora appare incerta la sintesi sulla sua persona. Sono ore decisive per mettere tutti d’accordo, i leader politici stanno mediando, difficile al momento poter comprendere quale direzione si scelga per confluire compatti su un’unica persona e un unico disegno, in questa parte rilevante di elettorato di centro destra.