di Erika Angelone
Battuta d’arresto dell’economia del Molise che deve ripartire velocemente
La crisi globale innescata nel 2020 dalla pandemia di Covid-19 ha determinato anche in Molise un brusco rallentamento del quadro economico. Secondo European Payment Report (Epr) di Intrum, il principale operatore europeo nei credit service, molte imprese molisane avranno ancora forti impatti negativi, determinati dalla crisi da Covid-19. In questi mesi la pandemia ha scavato un solco molto profondo nell’economia mondiale, ma in particolare nel nostro Paese: in meno di un anno, l’intera geografia occupazionale italiana è stata stravolta, comportando inedite condizioni di lavoro e la conseguente crisi di moltissimi settori. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, quasi 90 milioni di persone potrebbero scendere sotto la soglia di deprivazione estrema quest’anno, cancellando tutti i progressi fatti negli anni precedenti per ridurre le disuguaglianze e la povertà. Figuratevi in Molise, dove nel corso dell’anno il prodotto interno della regione si ridurrà ulteriormente, con un forte calo della domanda interna, compensato, solo in parte, da una crescita delle esportazioni. Il riflesso di questa crisi sanitaria ricade, inevitabilmente, sull’economia e sul business delle aziende molisane e si farà sentire ancora per un paio di anni. A dar conto a quanto affermato fin qui, ci pensa l’Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l’ente pubblico che unisce e rappresenta istituzionalmente il sistema camerale italiano. Secondo un monitoraggio di Unioncamere sui “fallimenti” delle imprese, in Molise, in controtendenza rispetto al resto d’Italia, aumentano le procedure fallimentari, presso i Tribunali. Questi dati sono poco incoraggianti, perchè parlano di un incremento delle aziende costrette a chiudere: + 41% rispetto ai primi sei mesi del 2019.
Per proteggersi da recessione e crisi economica le imprese molisane, sono costrette ad accettare termini di pagamento più lunghi, rispetto alla media nazionale. Per i pagamenti dalla Pubblica Amministrazione, quasi la metà delle imprese molisane attende fra 51 e 75 giorni. Queste sono le principali preoccupazioni che attanagliano le imprese e i lavoratori molisani.
Come per l’intero Paese però, nel corso dei mesi estivi sono emersi segnali di un parziale recupero dei livelli di attività. Fortunatamente poi, la qualità del credito è rimasta pressoché invariata, grazie alle misure di sostegno dei redditi delle famiglie e dell’attività delle imprese da parte dello Stato centrale. Il credito bancario è stata alimentato dalla crescita dei depositi di famiglie e imprese residenti in regione, sospinta dalla maggiore propensione al risparmio a scopo precauzionale.
Insomma, i segnali di recupero emersi negli ultimi mesi, che hanno interessato, per lo più, commercio e turismo, sono incoraggianti, anche se hanno compensato solo in parte la riduzione dell’attività dovuta al calo generalizzato dei consumi, generando una lenta ripresa per il Molise. Ora si attende ancora uno “sforzo” da parte della politica, per supportare le imprese e favorire la ripresa produttiva. E’ necessario un piano di sviluppo e coesione della Regione con ulteriori interventi a sostegno della ripresa economica delle PMI, colpite dagli effetti del Covid. In conclusione, bisogna ancora arginare quanto più possibile la situazione pandemica. Più calano i contagi, più lo scettiscismo viene meno e più i mercati si aprono a positivi slanci, determinando tendenze di crescita nei consumi.