di Pietro Tonti
Ci teniamo a ringraziare il Presidente Donato Toma, il Dg Asrem Oreste Florenzano e la Direttrice Sanitaria dell’Asrem Maria Virginia Scafarto per la solerzia e la sensibilità dimostrata nell’accogliere le richieste delle future mamme di Isernia e in generale anche quelle di Campobasso che si sono viste negare nei mesi scorsi, la possibilità di avere in sala parto il conforto del marito ad assistere alla nascita dei loro figli.
Finalmente, da qualche giorno sono state dettate direttamente dall’Asrem le linee guida e il protocollo da utilizzare alla richiesta dei singoli papà di accedere in sala parto. Necessario fare richiesta almeno 10 giorni prima del previsto evento, previo tampone orofaringeo che attesti la non positività al covid 19 e il reparto provvederà a dotare i papà dei presidi per poter assistere al parto in sicurezza.
Premettiamo che si stava verificando un assurdo, presso l’ospedale San Timoteo, in seguito ad una raccolta firme delle future puerpere, il dirigente aveva consentito ai mariti di poter accedere in sala parto con le dovute precauzioni, mentre al Cardarelli di Campobasso e al Veneziale di Isernia non era assolutamente possibile secondo i dirigenti dei due reparti.
Pesi e misure diversi nella stessa Asrem non accettabili. Avevano sollevato il problema le future mamme, le quali contattando il nostro giornale, avevano palesato la viva protesta e la volontà di una raccolta firme per stimolare i dirigenti dell’Asrem a rivedere le regole. Alcuni futuri genitori, hanno comunque deciso di andare a far nascere i propri figli dove era già consentita la presenza dei futuri papà.
Prendendo a cuore la questione, la settimana scorsa, abbiamo interessato direttamente il Direttore Generale dell’Asrem Oreste Florenzano e successivamente il Presidente della regione Donato Toma, i quali ci hanno offerto ampie rassicurazioni sulla volontà di uniformare le direttive per ogni ospedale e far giungere ai reparti le linee guida da applicare in caso di richiesta della presenza dei papà nelle sale parto.
Promessa mantenuta e futuri genitori contenti. Un piccolo problema risolto, ma un grande passo per i neo genitori, soprattutto quelli al primo figlio che erano stati privati causa Covid, della libertà di avere la gioia di assistere alla nascita del proprio pargolo e avere impresso nella memoria uno dei momenti più belli per la vita di coppia.