di Rosario Di Matteis Sindaco di San Giuliano del Sannio
Ho aspettato il deposito delle liste in Corte d’Appello ed i primi responsi
sulle ammissibilità delle candidature per buttar giù due righe. Le dedico ai
cittadini molisani, non alla politica, ai partiti ed ai giochi di palazzo. Le
dedico a quanti si aspettavano delle risposte da quella che si prefigge
essere la guida, la nuova classe dirigente di questo Paese, il nuovo
governo. Dopo anni di buio nei quali emergeva la debolezza del Molise
nel Parlamento, debolezza numerica ma anche di peso politico, era
questo il momento della reazione, della speranza, del cambiamento. E mi
riferisco alla coalizione di centro destra che in base ai sondaggi, resta
favorita, ma, ripeto, i numeri e le statistiche non possono tener conto dei
sentimenti, delle aspettative, delle esigenze e dell’amarezza ingenerata
da decisioni infauste che vedono nel Molise, candidati raccomandati.
E sì perché non sussistono altri termini: gente che non conosce la nostra
regione, la gente, gli amministratori, che viene catapultata qui, forte di
seggi ritenuti blindati. Ebbene, il Molise ha dato spesso prova di essere in
controtendenza, ha spesso dimostrato che la sacralità del campanile non
si tocca. Da amministratore, senza nulla togliere ai candidati non molisani
sui quali non mi esprimo, annuncio il mio distacco da questa tornata
elettorale e chiedo ai molisani di protestare contro queste scelte romane,
che calpestano la nostra identità, sono irrispettose del Molise e non
rendono giustizia ad una terra già mortificata da troppe scelte non
condivise dal territorio. Diamo una riscossa a questi sondaggi e
dimostriamo che siamo in grado di rispedire al mittente queste scelte
scellerate. Sveglia molisani, reagite a questi soprusi e valutate
attentamente le giuste ed opportune contromisure.
Mi domando, dal 26 settembre, come possa un sindaco, un consigliere
regionale, insomma come possa interagire un amministratore locale, con
chi non conosce nulla sul Molise: problemi, tradizioni, peculiarità, storia,
usi, costumi, esigenze. Mi domando cosa debba legiferare un
parlamentare completamente scevro dal tessuto sociale che lo ha eletto.
Mi chiedo come possa un parlamentare paracadutato in Molise,
rappresentare un territorio che non conosce, e preferirà il luogo dove
vive. E chi vi parla, ne ha contezza, credetemi. Chi vi scrive, non prova
rabbia o rancore, ma vede continui passi indietro e mortificazioni per la
sua gente e la sua terra. Scelte delle segreterie sbagliate, decisioni non
osteggiate con la dovuta veemenza dai politici locali, mi vedono lontano
da questa campagna elettorale e disprezzare l’autorità romana che gioca
a scacchi con la mia regione. Per questo motivo Rosario De Matteis non
sarà complice di questo autolesionismo, e non gli sarà mai addebitabile
alcuna responsabilità in ordine alle scelte future che farà questa classe
dirigente.