La vicenda capitata al pubblicista venafrano Tonino Atella, nostro collaboratore, che la spiega nei dettagli

Oggi giorno accade di tutto in questa sempre più indecifrabile e difficile Italia, Molise compreso ovviamente. Un extracomunitario di colore arrivato in Molise quale profugo o rifugiato o sotto altra veste procura un danno a terzi ?

Le domande che a questo punto s’impongono : chi garantisce i diritti altrui ? Chi risarcisce per il danno procurato dall’extracomunitario, ovviamente nullatenente ed affidato o gestito, se si preferisce, da associazione apposita che tramite le pubbliche istituzioni provvede a vitto, alloggio e a tutto quanto necessita al predetto extracomunitario ?

Il cittadino italiano che ha subìto il danno ha la certezza, la garanzia di essere risarcito, ha cioè il diritto al risarcimento -atteso che il nostro è uno Stato di Diritto- oppure la … “prenderà in saccoccia”, espressione tipica popolare che nel caso in essere sta per “ non riceverà alcun risarcimento “, nonostante leggi e diritto ?

E’ la vicenda particolarissima capitata al nostro collaboratore, il pubblicista venafrano Tonino Atella che la illustra in dettaglio :

“Ai primi di novembre ero alla guida della mia vettura con a bordo familiari e congiunti, procedendo pianissimo dato il traffico. All’altezza dell’incrocio Colonia Giulia/Corso Campano venni violentemente tamponato. Istintivamente guardai allo specchietto retrovisore, ma non notai alcuna altra vettura prossima alla mia. Mi guardai intorno per capire e finalmente venni affiancato da un extracomunitario di colore in sella da un bici che mi spiegò di essere stato lui a tamponarmi, non funzionandogli i freni ! Gli chiesi di eventuali conseguenze fisiche riportate ma il soggetto, asserendo “no problem,  no problem” e senza curarsi minimante di quanto procuratomi (!), si rimise in sella e si allontanò”.

Il prosieguo della testimonianza : “Da dire che poco prima avevo superato il predetto soggetto di colore lungo via Pedemontana, strada del Starza dove sono alloggiati decine di tali extracomunitari, e quindi che il tizio alloggia di certo in tale quartiere con la gestione di una determinata associazione. Ad ogni modo, essendosi  lo sconosciuto allontanato in bici dopo il tamponamento cui assistettero diversi testimoni , non mi rimase che rientrare a casa ed accertare finalmente il consistente danno ricevuto”.

Quindi i tentativi del venafrano per ottenere il risarcimento di diritto : “Attraverso i CC di Venafro -aggiunge il pubblicista- risalii alla cooperativa che ha in gestione gli extracomunitari della Starza, la contattai illustrando quanto avvenuto e successivamente spedii apposita raccomandata r.r. al fine di ottenere il risarcimento del danno subìto, visto che non si muoveva foglia. Ritenni altresì di spedire analoga raccomandata alla Prefettura di Isernia, informando dell’accaduto e chiedendo lumi su come comportarmi. Ad oggi aspetto ancora risposte, non avendo ricevuto alcuna riga di riscontro in entrambi i casi”.

La conclusione del pubblicista : “Aldilà della consistenza del danno, quello che mi preme ufficialmente sapere è se i diritti del cittadino italiano nei confronti degli extracomunitari arrivati tra noi siano tutelati, garantiti, oppure assolutamente no !

Abbiamo cioè una legge che ci protegge, oppure siamo esposti e senza tutela alcuna per tutto quanto questi signori possono procurare e fare ? D’accordo, li abbiamo accolti, con le risorse di noi cittadini ci occupiamo di vitto, alloggio ed altro che necessita loro, e dopo … ? Se fanno danni, chi paga per loro ? Nessuno ? E i nostri diritti ? “ A ball’ p’ l’acqua ”, cioè disattesi e calpestati senza tutela o garanzia alcuna ?

Sinceramente non c’è da essere né contenti né soddisfatti per quanto accade ! Ad ogni modo aspetto risposte ufficiali e scritte da cooperativa e Prefettura, giusto per capire l’esatto stato delle cose e quali le nostre prospettive future !”.