di Tonino Atella
Una domanda è oggi sulla bocca di tanti tra Venafro ed Isernia : con le prossime elezioni regionali del Molise, in programma nella primavera 2018 ma con data ancora da stabilirsi ufficialmente, vuoi vedere che torna d’attualità lo storico scontro Isernia/Venafro attraverso l’attuale contrapposizione Iorio/Patriciello in materia di candidature, alleanze e quant’altro ?
Assolutamente no, è tutto sepolto e sorpassato, mentre oggi balla ed é gioco tutt’altro ! E’ questa attualmente la tesi di molti, ma intanto la memoria va ai fatti di metà anni ’50 quando Venafro non gradiva l’aggregazione alla neo Provincia di Isernia e ne chiedeva allontanamento e separazione a viva voce per avere un diverso ed autonomo cammino civile, sociale e politico tramite l’aggregazione alla Provincia di Caserta, aspirazione massima e schietta di larghissima fetta della collettività venafrana del tempo.
Rimasti aggregati invece alla neo istituzione provinciale isernina, i venafrani si distinsero in veementi e continuative rivolte popolari nelle piazze cittadine, quale retaggio di contrapposizioni storiche mai sopite. In buona sostanza una vicinanza sociale e geografica Isernia/Venafro mai ben digerita d’ambo le parti, con tanti momenti nel corso degli anni di aperta contrapposizione tra due città, due modi di vivere, due mentalità e due popolazioni sulla carta “cugine” ma nella realtà delle cose tali da escludere l’una l’altra!
Ne sono testimonianza, tra le diverse vicissitudini vissute negli anni dagli isernini da una parte e dai venafrani dall’altra, le insanabili ed intramontabili (sono in effetti tuttora in piedi … !) contrapposizioni calcistiche tra i biancocelesti pentri e i bianconeri venafrani, che hanno fatto la storia tutt’altro che tranquilla … del calcio delle due città negli anni ‘70/’80, quando cioè il tasso tecnico delle due compagini era di ottimo livello.
Infine, giusto per chiudere il discorso, i soprannomi alquanto “duretti” con cui in passato si definivano gli isernini da parte dei venafrani e questi ultimi ad opera dei primi : e cioè “cipollari” gli isernini e “trippa verdi” i venafrani. Si sottolineava in tal modo (e si sottolinea ancora …) la storica abitudine a mangiare e commerciare cipolle da parte degli isernini, e la propensione a coltivare e consumare verdure da parte dei venafrani. Contrapposizioni, divergenze, idealità e contrasti quindi a 360° e senza soluzione di continuità, tanto da coinvolgere tutti e tutto senza esclusione di età, sesso e professione.
E adesso? Col confronto/scontro politico Iorio/Patriciello in tema di candidature per regionali molisane, Parlamento nazionale ect. torna tutto di massima attualità, non diciamo sulla falsariga delle rivolte popolari di piazza di una volta -ci mancherebbe …- ma quanto meno in materia di proposizioni ideologiche e personali che escludono Tizio a vantaggio di Caio, laddove Tizio potrebbe essere Iorio e Caio identificabile in Patriciello, o viceversa ?
Non è certo, ma comunque probabile sentiti i primi rumors in giro! Sicuramente non ci saranno barricate di piazza, come avvenne negli anni ‘50 a Venafro lungo via Roma e in piazza Vittorio Veneto con “fotografie” ancora vive negli occhi dei giovanissimi testimoni di allora, ma intanto sia l’uno che l’altro dei due “contendenti”, alias Patriciello e Iorio, hanno alzato barricate ideologiche ferree e praticamente insormontabili, almeno stando alle prime battute del dibattito in corso.
“No, con Iorio non ci sto” avrebbe asserito il venafrano Patriciello, e il medico isernino di rimando, “Non accetto veti ed imposizioni da Patriciello”. Solo prime battute di effetto? Solo posizioni di immagine iniziale? A giorni tornerà il sereno e quindi a scoppiare … l’amore tra i due “pezzi da novanta” della politica dell’isernino, senza nulla togliere a tutti gli altri?
Assolutamente non è da escludere! Così come non è da escludere che la mai sopita e del tutto risolta contrapposizione Isernia/Venafro torni prepotentemente d’attualità, riproponendo posizioni e mentalità sociali e civili indubbiamente diverse e distanti sotto le sembianze dell’imprenditore venafrano Aldo Patriciello da una parte e del medico isernino Michele Iorio dall’altra.
Date le premesse, non resta che aspettare per verificare se la politica -che ha abituato a miracoli e capovolgimenti dell’ultima ora – faccia l’ennesimo miracolo della pace e della riconciliazione o se invece l’ascia di guerra (politica) è ormai dissotterrata e va avanti per la propria strada, pronta a colpire di brutto!