Un tempo erano piene di uomini, donne, giovani, professionisti, operai, dirigenti, macchinari, lavoro, ingegni ed attività di vario tipo. Oggi purtroppo, chiuse ed inattive da anni, sono per la gran parte ruderi cadenti, vere e proprie “cattedrali nel deserto”, desolatamente e sconsolatamente vuote ! Trattasi delle tante fabbriche di Venafro e dintorni, molte delle quali a partire dagli anni ‘60 hanno rappresentato la storia della prima industrializzazione dell’estremo Molise occidentale, dando lavoro, sicurezza ed entrate economiche certe a molti venafrani e ai residenti nei centri limitrofi, nonché a tanti campani e laziali, ma che oggi hanno i cancelli d’ingresso chiusi.
Nel corso degli ultimi decenni la loro attività è prima scemata e quindi scomparsa del tutto, sotto l’incalzare della crisi industriale dei settori meccanico, metalmeccanico e chimico, ossia degl’indirizzi prevalenti delle industrie del Venafrano, e per il mutare di diverse situazioni imprenditoriali nazionali che hanno finito per coinvolgere anche Venafro e l’intero suo hinterland produttivo. Industrie cioè preciso punto di riferimento lavorativo, sociale, imprenditoriale e finanziario sino a pochi anni orsono, prima di essere abbandonate e chiuse senza alcuna prospettiva o possibilità di riconversione produttiva.
Per tutte, ne citiamo alcune giusto per dare un’idea di quanto si aveva e di quanto nel tempo si è definitivamente perso ! Innanzitutto la CMV (Costruzioni Meccaniche Venafrane) dell’indimenticabile duo Di Lauro/Passarelli, autentica pietra miliare e capostipite dell’industrializzazione del secondo dopoguerra a Venafro capoluogo. Là dove c’erano intelligenze, lavoro, impegni e tanta imprenditorialità, spadroneggiano oggi abbandono, distruzione, sbarramenti, chiusura ed incuria ! Uno schiaffo terribile al lavoro, all’abnegazione ed alle capacità di tanti ! Si era tentato, qualche anno addietro, con una nuova proprietà imprenditoriale parmense, la MDT, che aveva ridato lavoro, finanze e fiducia in zona, ma il sogno fu di breve durata ed oggi tale sigla, a lato della storica CMV, versa a sua volta in totale e desolante abbandono. Quindi la Fondersud, storica fonderia del vicino nucleo industriale di Pozzilli, ossia l’agglomerato produttivo d’Isernia/Venafro ; sicurezza lavorativa e garanzia economica ultradecennale per tante famiglie di Venafro e dintorni, prima di restare a sua volta travolta dalla crisi del settore e di essere costretta a chiudere, vanificando in un sol colpo decine di posti di lavoro.
Chiudiamo questa triste carrellata di lavoro nel Venafrano che non c’è più con la Magneti Marelli, altra realtà produttiva che aveva dato certezze e speranze a tanti, ma che sparì sotto l’incalzare di nuovi indirizzi produttivi che privilegiarono altre località a scapito dell’area venafrana. CMV, MDT, Fonderghisa, Magneti Marelli solo alcune di un lungo rosario di perdite, chiusure e scomparse produttive che hanno immiserito la realtà lavorativa ed economica dell’estremo Molise occidentale, al quale purtroppo sono rimaste solo vuote, brutte e desolanti “cattedrali nel deserto”, che di certo non fanno ridere un solo venafrano a cominciare dai giovani in cerca di futuro nella loro terra di origine e che, non trovandolo, hanno ripreso valigia e treno per approdare altrove ! Un gran brutto destino, non c’è da fare, quello di tanti molisani …
Tonino Atella