di Claudia Mistichelli

Campobasso. Ancora freddo, ghiaccio, e disagi. Le proteste contro un piano neve che va troppo “piano” arrivano da ogni parte: telegiornali, articoli e soprattutto da facebook.

Oggi, 13 gennaio, le scuole riprenderanno regolarmente le lezioni con grande rabbia dei genitori che prevedono una guerra l’arrivo agli istituti scolastici, con strade ancora da liberare e parcheggi quasi inesistenti.

Molti avrebbero voluto la chiusura delle scuole fino a sabato per avere la certezza di trovare, il lunedì successivo, gli accessi liberi ed una viabilità migliore.

Eppure le previsioni danno neve già da domenica prossima. Che si fa? Si chiudono le scuole tutto il mese di gennaio?

Sicuramente l’Amministrazione ha le sue responsabilità nell’organizzazione, forse nelle forze umane e di controllo che sono mancate. Avendo dato l’allarme di una forte nevicata con molto anticipo, come qualcuno ha consigliato, avrebbe potuto delegare per tempo i dirigenti scolastici e tutti gli enti pubblici alla pulizia dei propri cortili e strade antistanti; avrebbero potuto offrire un piccolo contributo a tutti i condomìni per la pulizia dei cortili e delle relative strade pubbliche di accesso, tutto questo avrebbe consentito un ritorno alla normalità molto più veloce.

Detto ciò, anche il cittadino ha le sue responsabilità, manca di senso civico. A distanza di una settimana ancora si vedono macchine parcheggiate ricolme di neve.

Neve che presto sarà riversata nelle strade e sui marciapiedi quando tutto sarà pulito. Auto parcheggiate in divieto di sosta, questo da sempre e non per la neve, un esempio è Via Monforte.

Le vetture parcheggiare sul lato in cui c’è il divieto impediscono il passaggio dei bobcat e soprattutto impediscono il passaggio di due auto nella carreggiata ristretta dalla neve.

Inoltre manca la solidarietà. Sui social network molte sono state le richieste di aiuto: disabili, anziani, famiglie con bambini, persone che chiedevano qualche spicciolo per spalare e per finire l’allarme canili. Ma il popolo virtuale, tranne che gridare alla vergogna e condividere foto e comunicati, non si è mosso.

Ricordiamoci dei bei tempi che tanto ci mancano e dei quali scriviamo sempre, in cui il senso civico e la solidarietà erano i cardini di una società civile.