Filomena Calenda in occasione della Festa della Donna: “La donna è mamma, è sorella, è compagna, è amica, è moglie, è figlia, è lavoratrice. In tutti i tempi, le donne hanno partecipato ai corsi e ricorsi storici, ognuna con le proprie competenze. Tanto si è fatto, eppure ancora oggi, in questo terzo millennio di progresso, le donne faticano ad affacciarsi in un mondo prevalentemente maschile. Carriere di secondo livello, stipendi più bassi e riconoscimenti forzati, appartengono a quel retaggio culturale dominato da un inutile maschilismo offensivo persino nei confronti delle proprie madri. Sono ancora tante le donne che subiscono violenze e abusi non solo fisici ma anche psicologici. Le vittime hanno paura a denunciare non solo gli aguzzini ma anche i torti subiti. Molte vivono una condizione di dipendenza economica che non permette loro alcuna forma di ribellione. Battersi il petto oggi, celebrare l’8 marzo, è un’offesa alla sensibilità, all’intelligenza, alla cultura di ogni singola donna di ieri e di oggi. E’ deludente dover celebrare un giorno dedicato al massacro delle donne, perché in una società evoluta, in cui vige il rispetto verso chiunque, in un contesto sociale in cui la donna è al pari dell’uomo, dove non si registrano episodi di violenze, non ci sarebbero giorni da ricordare o date da festeggiare.
La donna è l’energia potenziale che nasce dalla sua forza e che si trasmette agli altri.
In bocca al lupo donne!”