Il Commissario Regionale dell’ A.N.M.I.C.( Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili) Filomena Calenda ” bloccare la determina n. 24 del Presidente Boeri
riguardante il Piano delle Performance 2018-2020
E’ aberrante apprendere che l’Istituto nazionale di previdenza sociale con una determina firmata dal presidente Boeri, la n. 24 riguardante il Piano delle Performance 2018-2020, riconosca ai medici dell’area medico-legale un incentivo economico in base a quante prestazioni per malattia e invalidità riusciranno a revocare. Per la prima volta nella storia si utilizzano strumenti immorali che da un lato gratificano un professionista, dall’altro ne sviliscono la professionalità. Turbare il codice deontologico ed etico di un professionista che presta la propria conoscenza e competenza è un atto vile di una battaglia impari. Indurre il medico a revocare prestazioni per un’opportunità meramente venale è sintomo di un sistema i cui ingranaggi si sono incrinati sotto il peso inopportuno di poteri che vanno aldilà dell’ imparziale e oggettivo interesse collettivo. Siamo arrivati all’apogeo di un sistema fallimentare e si punta a creare malessere propri nei settori vitali e tra la platea dei più bisognosi.
“Gli indicatori di efficienza economico-finanziaria della produzione” basano il risultato su due voci, ovvero annullamento della malattia e revoca della invalidità, finendo così per risparmiare sulle patologie del cittadino, salvo però spendere di più per il medico che asseconda l’indicazione della direttiva.
E’ offensivo che si pensi, e al riguardo sono certa che nessun medico anteponga l’interesse pecuniario personale alla condizione di salute del paziente, che il medico faccia prevalere ragioni di interesse personale a quello collettivo. E’ scandaloso che il vantaggio economico che bisognerebbe riconoscere ad un professionista non si basi sulla riduzione dei tempi di attesa o al numero di controlli da effettuare per arginare magari potenziali truffe, quanto invece, e me ne rammarico profondamente, sull’annullamento de quo, sulla revoca di una pensione o di invalidità.
Provvedimenti questi, che vanno verso un’unica direzione, creare spaccature tra la figura del medico dell’Inps e quella del paziente. A questo punto sarebbe legittimo il dubbio dei cittadini, sull’affidabilità o meno di un medico legale dell’Inps, come legittimo sarà il dubbio sulla oggettività e imparzialità della valutazione se vi è l’ombra di un possibile guadagno accessorio che il medico otterrebbe qualora agisse secondo la direttiva del presidente per ottenere un vantaggio economico personale. Sarebbe, dunque, opportuno bloccare il prima possibile la determina presidenziale, prima che faccia danni irrevocabili.