«Nel riaffermare le ragioni della propria identità, l’Unione europea deve mettere in campo un nuovo modello di politica meno austero e vincolistico e più disponibile a sostenere la crescita dei territori, soprattutto di quelli più deboli».

Lo afferma il presidente della Regione Molise, Donato Toma, che ha partecipato a Bruxelles ai lavori del Comitato europeo delle regioni, la 131esima sessione plenaria che si è svolta nell’ambito della “Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2018”.

Diversi i temi trattati, dal futuro dell’Europa che passa attraverso la coesione, al punto di vista di regioni e città sullo Stato dell’Unione europea.

«Esiste oggi – sostiene il presidente – una terza dimensione dell’Europa, quella delle regioni e delle comunità, che deve avere voce e dignità nelle scelte che si operano a Bruxelles. Il Parlamento europeo e il Comitato delle regioni, che sono poi gli organismi attraverso i quali Stati e Regioni esercitano la loro rappresentatività,  devono interagire se vogliamo che anche le istanze dei “piccoli”, come quelle del nostro Molise, trovino cittadinanza. Dobbiamo lavorare per una decentralizzazione sul territorio, che è poi la soluzione più idonea a garantire la partecipazione dei cittadini all’elaborazione di un nuovo progetto di Europa fondato sulla giustizia sociale e sulle pari opportunità».

Toma è intervenuto, nel corso della mattinata, su un emendamento presentato dall’onorevole Roberto Pella teso ad inserire lo sport nel programma di lavoro dell’Ue per il periodo successivo al 2020.

«Si tratta – spiega Toma –  di sostenere, con una dotazione di bilancio, la mobilità degli sportivi dilettanti nell’ambito delle relative competizioni, in particolare quella degli sportivi provenienti da zone remote, insulari o ultraperiferiche, una posizione che ho pienamente condiviso in quanto molto importante per i tanti giovani molisani che praticano discipline sportive».