Dopo l’appuntamento del 10 (tutto dedicato alla crescita, alle tante crisi aziendali, allo sblocco dei cantieri e delle infrastrutture, allo sviluppo del Mezzogiorno), quello del 12 (con al centro la rivendicazione del rinnovo dei contratti pubblici e privati, la richiesta di assunzioni nella Pubblica Amministrazione, nella sanità, nei comparti dell’istruzione, dell’università e della ricerca, la stabilizzazione del precariato), nuova manifestazione a Roma martedì 17 dicembre. Questa volta per parlare di stato sociale, di rivalutazione delle pensioni, di riforma fiscale e previdenziale.

“Non per nulla ci saranno in piazza anche tanti pensionati, che io stessa accompagnerò – precisa Tecla Boccardo, leader della locale UIL – in questa ennesima iniziativa di protesta/proposta. Dopo la grande manifestazione al Circo Massimo dello scorso mese di novembre, infatti, prosegue anche la mobilitazione dei pensionati. Costoro rivendicano un’effettiva rivalutazione delle loro pensioni, una legge sulla non autosufficienza, una sanità più giusta e attenta alle necessità degli anziani, un fisco più equo. In questi giorni continuano i presidi davanti a Montecitorio per sollecitare sia il Parlamento ad apportare alcune correzioni alla manovra in fase di approvazione sia il Governo a tenere conto delle richieste contenute nella piattaforma unitaria.”

In una di queste occasioni, parlando ai manifestanti, il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha ribadito le ragioni della protesta: “Da molti anni, ormai i pensionati sono il vero ammortizzatore sociale del Paese, ma senza l’adeguamento economico e perdendo valore le loro pensioni, rischiano di non poter più assolvere questa funzione. Inoltre, noi riteniamo che siano indispensabili una legge sulla non autosufficienza e un servizio sanitario che tenga conto delle esigenze di una popolazione sempre più numerosa nella sua componente anziana. Peraltro – ha proseguito Barbagallo – ciò dovrebbe fare riflettere anche sul cambiamento dei consumi e sulle conseguenti modifiche dell’attività produttiva in funzione di quelle nuove necessità, oltreché sull’opportunità di una diversa composizione dei “panieri” statistici. Ecco perché noi chiediamo al Parlamento e al Governo di rispondere positivamente alle rivendicazioni contenute nella piattaforma unitaria e non daremo tregua sino a quando non raggiungeremo questo obiettivo.”

E non ci sono soltanto le richieste dei pensionati al centro della manifestazione di domani. Boccardo, infatti, precisa: “Anche ai lavoratori dipendenti ed a tutti i cittadini interessa uno stato sociale capace di tutelare i soggetti più deboli, di affiancarli nei momenti di difficoltà occupazionale, reddituale o di salute. Occorre puntare su scelte politiche coraggiose in direzione dell’inclusione, dell’accoglienza, del sostegno alle persone. E, al contempo, rivedere il sistema di tassazione: meno tasse sugli stipendi e sulle pensioni, comincino a pagare le tasse anche i tanti evasori, piccoli e grandi che siano. Tutti temi che, noi come sindacato, vogliamo declinare a livello nazionale ma realizzare anche nella realtà regionale. Da tempo chiediamo alla politica locale di ragionare su come spendere presto e bene i Fondi europei dedicati proprio all’inclusione, di varare norme che garantiscano aiuti alle famiglie, soprattutto quelle con minori o con disabili, di ridurre la tassazione locale, di adottare decisioni che migliorino la qualità della vita di ognuno e la tenuta sociale della nostra comunità.”

“E così come a Roma siamo un Sindacato che unitariamente alza la voce, pretende attenzione, avanza proposte, anche in Molise torneremo presto all’attacco. Con una strategia ed un’azione unitaria, composta ma decisa. Con una mobilitazione che chiami sotto le bandiere del sindacato tutti coloro che hanno a cuore la dignità dei molisani ed un miglior futuro per la nostra terra.”