Stroncato un giro di estorsioni sul territorio del Basso Molise grazie al lavoro congiunto dei Carabinieri del comando provinciale di Campobasso e della procura di Larino.
Quattro le ordinanze cautelari emesse dal gip del Tribunale di Larino su richiesta del procuratore Ludovico Vaccaro, per reati connessi al sistema del classico ‘cavallo di ritorno’, con l’accusa di estorsione e altri capi d’imputazione, scoperti dal lavoro dei militari del nucleo investigativo del Comando provinciale.
I dettagli saranno resi noti stamani alle 11, presso la Compagnia Carabinieri di Larino in via De Rosa, con la conferenza stampa convocata dal Procuratore Capo della Repubblica di Larino Ludovico Vaccaro, e dal Comandante Provinciale di Campobasso, il Colonnello Marco Bianchi ed il personale operante, che illustreranno le attività investigative svolte e i risultati conseguiti nell’attività operativa.
Aggiornamento dopo conferenza stampa
Rubavano trattori e mezzi agricoli e poi chiedevano grosse somme di denaro (7-8mila euro) come riscatto. In un caso invece, i malviventi avevano avvicinato un’azienda agricola chiedendo direttamente il pizzo: un euro per ogni balla di fieno realizzata. Ma le denunce ai Carabinieri hanno dato effetto e questa mattina un’operazione dell’Arma di Larino ha portato all’arresto di quattro persone, tre della provincia di Campobasso e una da Foggia.
Undici i casi accertati di agricoltori vittime di questa forma di estorsione praticata nelle campagne di Guglionesi, Larino, Rotello, Ururi, San Martino in Pensilis e Palata. Per il procuratore Vaccaro “è necessario denunciare. Questo territorio è ancora sano ma se non si denunciano episodi del genere si rischiano infiltrazioni pericolose”.