Sull’autovelox di Macchia d’Isernia è intervenuto anche l’autorevole giornale economico nazionale il “Sole24 ore “, che con l’articolo di oggi 23.02.2017 a firma di Maurizio Caprino, ha bacchettato l’uso e/o abuso dello stesso.
Il giornalista, infatti, nel diffondere la notizia di portata nazionale ed internazionale, ha citato proprio le sentenze emesse dal Giudice di Pace di Isernia e confermate dal Presidente del Tribunale di Isernia, che noi gli avevamo prodotto.
Ha evidenziato, sulla scorta delle citate sentenze, che “gli autovelox fissi devono essere ubicati esattamente nel punto in cui la loro installazione è stata autorizzata dall’ente proprietario della strada, altrimenti le multe non sono valide: non basta che le postazioni si trovino al chilometro indicato nell’autorizzazione e nemmeno al metro, ma occorre pure che siano sul lato della strada eventualmente previsto dall’atto stesso”. Cosa che il Comune di Macchia d’Isernia, il Comune di Sesto Campano, la Prefettura di Isernia ed altri pare non vogliono capire.
Ha bacchettato altresì anche il CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) che fece la perizia sull’autovelox di Macchia sostenendo, erratamente, che non era importante la direzione di marcia indicata nell’autorizzazione e che nella prassi varrebbe il senso che parte dal chilometro zero della strada.
Il lato della strada dove si trova l’autovelox è quello effettivamente dove si trova e non quello dove si voleva intendere che si trovasse!
Il Giornalista inoltre ha bacchettato anche l’uso irregolare degli autovelox mobili disseminati lungo le strade molisane evidenziando in particolare l’orientamento giurisprudenziale dei nostri Giudici di Pace di Isernia e Campobasso i quali, pronunciandosi sugli autovelox mobili di Castelpetroso, Rionero Sannitico, Vinchiaturo ecc. hanno affermato il principio secondo il quale, “i controlli temporanei (quelli presidiati da agenti) non si possono organizzare senza fermare subito i trasgressori, se effettuati nei tratti non inclusi nei provvedimenti prefettizi che vi prevedono l’esonero dall’obbligo di contestazione immediata dell’infrazione” e che il mancato “alt” del veicolo, non può essere giustificato con motivazioni legate all’organizzazione del servizio (solo un vigile) oppure alla disponibilità di un apparecchio che determina l’infrazione dopo che il veicolo ha già superato il punto in cui si trovavano gli agenti.
Insomma, il Molise fa giurisprudenza.
Feliciantonio Di Schiavi