di Pietro Tonti
Arriva il Villaggio Coldiretti a Milano dal 5 al 7 luglio con la presenza del Molise con due aziende aderenti a Campagna Amica: la “Masseria D’Onofrio” di Bonefro (Campobasso), e l’azienda agricola e zootecnica “Ranallo” di Carovilli. La prima, forte dei sui prodotti da forno, pasta artigianale e pasticceria secca e i famosi taralli, la seconda con il celebre caciocavallo.
E proprio in viaggio per Milano per l’inaugurazione dell’appuntamento fieristico previsto per domani, abbiamo raggiunto telefonicamente il direttore della Coldiretti regionale del Molise Aniello Ascolese per fare il punto sulle criticità che affrontano gli agricoltori molisani.
Ascolese è convinto che laddove esiste un’azienda agricola o zootecnica il territorio vive, va avanti e funziona, si evita la desertificazione: come dargli torto.
Infatti nel Molise l’agricoltura rappresenta una panacea risolutiva alle problematiche sociali del lavoro e del contenimento della desertificazione galoppante che interessa la nostra terra.
Altro argomento di forte criticità per il direttore della Coldiretti è dato dalla grande presenza della fauna degli ungulati, i cinghiali che hanno invaso il nostro territorio e distruggono le colture arrecando danni incalcolabili ai contadini molisani, senza che si ponga un freno reale e tangibile a questo fenomeno.
La piaga dell’agricoltura molisana – ci spiega Ascolese – è comunque la burocrazia regionale.
I giovani agricoltori che hanno partecipato al bando regionale “Premio insediamento giovani” sono due anni che attendono i finanziamenti. Nonostante gli impegni economici assunti, non è pensabile l’attesa di due anni per erogare quanto promesso.
I nuovi agricoltori molisani sono laureati e con le idee chiare per lo sviluppo delle loro attività, svilite da una burocrazia inconcepibile che frena lo sviluppo e fa desistere nel voler intraprendere un’attività agricola in questa terra.
Altro nervo scoperto dell’agricoltura molisana – ci informa il direttore della Coldiretti Molise – sono le strade.
Molte aziende agricole e zootecniche pensano di chiudere in quanto le aziende dislocate sul territorio non hanno più strade percorribili, riferendosi a quelle interpoderali, interessate da frane ed esondazioni, ma anche in molti territori, a quelle provinciali senza manutenzione e impercorribili, non più raggiungibili da mezzi pesanti per il trasporto dei foraggi.
Insomma, Ascolese descrive un quadro fosco dell’agricoltura molisana a cui con ottimismo ancora crede che possa esserci una svolta concreta, d’altronde resta uno dei baluardi essenziali per evitare la totale ecatombe di questa regione votata al suicidio collettivo per la mancanza di lavoro.
Ascolese convinto che il confronto aperto con l’assessore all’agricoltura della regione Molise Cavaliere porterà i suoi frutti.
L’attenzione della regione è concentrata in questo momento sull’evento milanese che nel fine settimana vedrà la presenza anche dell’assessore Cavaliere, il quale avrà modo di confrontarsi con il direttore della Coldiretti Molise, al fine di riportare le esigenze della filiera in Giunta, con l’intento di potere guardare con maggiore attenzione questo fondamentale comparto produttivo e aggiustare il tiro sulle principali criticità, sperando di risolverle in breve tempo.