«Le leggi non vanno scritte per i disabili ma con i disabili, questo vale anche a livello regionale». Sono le dichiarazioni del consigliere Filomena Calenda, presidente di IV Commissione, che in questi giorni è a Roma dove sta partecipando al XIII congresso nazionale ANMIC, Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili. Insieme a lei, in rappresentanza del Molise, anche il presidente provinciale ANMIC di Campobasso, Pasquale Colarusso.
«Un momento importante per discutere e confrontarci su idee, progetti e iniziative in favore dei disabili – ha continuato Calenda –. Oltre ai delegati nazionali e regionali dell’associazione, ho avuto modo di interloquire con i parlamentari che fanno parte della Commissione Politiche Sociali. Fondi per la non autosufficienza, vita indipendente, Dopo di noi, Codice Unico per la Disabilità, sono solo alcuni degli argomenti trattati in modo critico e costruttivo. Dal dibattito è emersa la necessità di misure e leggi più efficaci; al contempo è stato più volte sottolineato il ruolo delle autonomie locali nel contrastare lo smantellamento del Welfare State, messo in pericolo dalle logiche ragionieristiche che troppo spesso prevalgono nell’azione istituzionale».
Filomena Calenda, inoltre, ha condiviso in pieno l’intervento del presidente nazionale ANMIC, Nazaro Pagano, il quale ha affermato che mettere al centro dell’agenda politica e sociale i problemi che riguardano le persone con disabilità non solo è necessario, ma è ormai improcrastinabile.
«Mi rendo conto – ha spiegato il consigliere regionale – che bisogna fare ancora molto per il riconoscimento di alcuni diritti sanciti costituzionalmente in favore dei diversamente abili. Sarà mio compito nei prossimi mesi promuovere azioni atte a favorire l’accessibilità, la mobilità, la semplificazione amministrativa e l’inserimento nel mondo lavorativo dei diversamente abili che, in Molise, sono circa 28mila».
Infine, Calenda, ha rimarcato il ruolo fondamentale dell’associazionismo. «È insieme a chi opera quotidianamente con queste realtà che vogliamo programmare gli interventi futuri. Motivo per cui, da presidente di IV Commissione, ho spesso ascoltato in audizione i sodalizi che operano nel mondo del sociale. Un confronto indispensabile – ha concluso – per comprendere i problemi che attanagliano quotidianamente questi soggetti e le loro famiglie, in modo da porre in essere misure concrete per migliorare le loro condizioni di vita».