Sabato scorso nella sala convegni del Municipio di San Pietro Infine nel Casertano Altissimo ai confini con l’estremo Molise occidentale si è svolta la presentazione del libro “La guerra dimenticata” di Giuseppe Russo. Al cospetto di un folto pubblico si sono alternati nel parlare il sindaco di San Pietro Infine, Mariano Fuoco, il presidente dell’Associazione culturale “Ad Flexum”, Maurizio Zambardi, il presidente del Centro Documentazione e Studi Cassinati, Gaetano de Angelis Curtis, e l’autore del libro, Giuseppe Russo. La serata ha avuto inizio con una introduzione di Maurizio Zambardi che ha detto del compianto Amerigo Iannacone, scomparso tragicamente il 12 luglio scorso.

Zambardi, oltre a ricordare la loro fraterna amicizia, ha voluto sottolineare l’importante ruolo che svolgeva il Prof. Iannacone nell’ambito dell’Associazione Ad Flexum. Per ricordarlo degnamente sarà organizzato prossimamente a San Pietro Infine un convegno incentrato sulla sua figura e sulle sue opere.

Prima dell’avvio vero e proprio dei lavori della serata, è stato presentato anche il Calendario 2018 dell’Associazione Ad Flexum, arrivato col 2018 alla sedicesima edizione consecutiva ed illustrato nei dettagli dal presidente della predetta associazione Maurizio Zambardi.

Dopo i saluti del Sindaco della cittadina Mariano Fuoco che ha sottolineato l’attività e l’importanza di Ad Flexum, é stata la volta dell’autore del libro Giuseppe Russo, che con grande padronanza degli argomenti inerenti la Seconda Guerra Mondiale e con il supporto di stupende immagini ha illustrato le sue ricerche che da anni sta conducendo in Campania.

In particolare Russo ha focalizzato la propria attenzione su un aspetto particolare della guerra che corre parallelamente a quello della tragedia umana, e cioè la distruzione delle città e delle opere architettoniche e artistiche in esse contenute. Sono poi seguiti gli interventi di Maurizio Zambardi che ha trattato il dramma della guerra, dal punto di vista dei beni culturali, anche a San Pietro Infine, San Vittore del Lazio, Cassino e Montecassino.

Quindi la parola è passata a Gaetano de Angelis Curtis, che si è soffermato sul salvataggio da parte dei tedeschi delle opere d’arte custodite a Montecassino, molte delle quali erano state affidate proprio all’abbazia perché creduta inviolabile, come ad esempio il “Tesoro di San Gennaro” e il Medagliere di Siracusa. De Angelis Curtis ha ripercorso tutto l’iter del salvataggio delle opere d’arte, partendo dai primi contatti intrapresi tra l’abate Diamare e gli ufficiali tedeschi, per poi passare all’imballaggio e al trasporto su camion militari del prezioso carico, per arrivare infine a Roma dove furono accuratamente custodite.

 

Tonino Atella