La Professoressa e Giornalista Rita D’Addona è la neo Presidente del Conservatorio Statale di Musica “Lorenzo Perosi” di Campobasso.
di Luigi Fantini
La meritocrazia è la convinzione – o un sistema sociale fondato su tale convinzione – che i governanti debbano essere scelti per le loro capacità, piuttosto che per la loro ricchezza, la loro appartenenza familiare o lobbistica. La meritocrazia, termine coniato nel 1958 da Michael Young, è una combinazione tra merito (“bontà degna di lode o ricompensa”) e aristocrazia, che significa “la classe più alta in alcune società.” In un governo basato sulla meritocrazia, i leader sono scelti perché hanno una grande intelligenza e un buon giudizio, e non importa se provengono da famiglie disagiate e povere, l’importante è che siano i più adatti a governare. Può essere questa la sintesi per manifestare il biglietto da visita da assegnare alla Professoressa Rita D’Addona che proprio ieri, presso l’Aula Magna del Convitto “Mario Pagano” di Campobasso, si è presentata alla platea, attenta e numerosa, che ha voluto presenziare alla sua recente nomina a neo Presidente del Conservatorio Statale di Musica “Lorenzo Perosi”, un istituto superiore di studi musicali fondato a Campobasso nel 1971. Intitolato alla memoria di Lorenzo Perosi, è un’istituzione di alta formazione musicale. Una nomina di prestigio a firma del Ministro dell’Università e della Ricerca, Onorevole Anna Maria Bernini. Nella società moderna, spesso assistiamo a ripetuti fenomeni in cui, posti di responsabilità, vengono ricoperti da chi non detiene i titoli richiesti, né le dovute competenze, tali da poter occupare scranni di alta responsabilità e con rilevanti finalità istituzionali. Come a ribadire che – con le parole di Francois De La Rochefocauld – “Il mondo ricompensa più spesso le apparenze del merito che il merito stesso.” ovvero che – come ripeteva l’indimenticabile uomo di scienza e di poliedrica cultura, Piero Angela – “Nel nostro Paese, così come non si premia il merito, non si punisce chi trasgredisce.” Ma ieri sera è andata in scena una bella parentesi che, finalmente, anche in Molise, rappresenta uno dei pochi varchi che segna un tracciato nuovo per un cammino di rilevante interesse quale è quello deputato all’accompagnamento e alla formazione dei tanti giovani che scelgono di iscriversi e frequentare l’importante scuola musicale del Perosi campobassano. E questo privilegio e onere indiscusso, siamo certi che, la sempre brillante neo Presidente, saprà ben incarnare, così come lo ha fatto nelle tante iniziative già ampiamente archiviate nel corso di decenni, sia a livello giornalistico, che di insegnante e di artista. E’giusto e doveroso che un Valore Aggiunto possa e debba impiegare tutto il proprio carisma, la passione, la creatività e la determinazione necessarie a sugellare la differenza e a condurre il “corpo” affidatogli, con maestria, vigore e profondo senso civico: tutte doti che appartengono alla carissima Rita che – nel saluto ai presenti – ha gettato le fondamenta del suo percorso nel programma di sintesi che racchiude musica, giovani, formazione, lavoro, cultura, comunione e condivisione. Al tavolo dei lavori della prestigiosa sede messa a disposizione dal Rettore e Dirigente scolastico, Professoressa Rossella Gianfagna, hanno contribuito i saluti e gli interventi del Senatore Claudio Lotito e del Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise, la Professoressa Maria Chimisso, e del Maestro Vittorio Magrini, Direttore del Conservatorio Perosi. A moderare l’evento il giornalista e magistrato Daniele Colucci. Il variegato pomeriggio, intervallato da letture e da commoventi intermezzi musicali, si è concluso con un momento conviviale e con l’augurio di buon lavoro rivolto alla neo professoressa. Un tributo che – per quanto detto – può dar senso alle parole del giurista romano Ulpiano, secondo cui “Giustizia è la volontà costante e perenne di dare a ciascuno ciò che gli spetta di diritto.” mentre, in questo caso, può bandirsi l’espressione del giornalista Beppe Severgnini, che ebbe a dire “Il processo di selezione dei talenti è così marcio che nel Belpaese molte persone, soprattutto donne e dotate della capacità di essere manager, sono confinate al ruolo di segretaria. Mentre i posti dirigenziali sono affidati a chi è ben introdotto, anche se spesso incapace. Per questo in Italia ci sono le migliori segretarie e i peggiori manager.”. Auguri di cuore manager Rita!