Associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. E’ l’ipotesi di reato a carico delle 13 persone, tra cui la direttrice del carcere di Larino, Rosa La Ginestra e il comandante della Polizia Penitenziaria dell’istituto di pena frentano (che da anni non presta servizio attivo presso il penitenziario bassomolisano), iscritte sul registro degli indagati al termine della maxi blitz condotto questa mattina, 14 dicembre, proprio a Larino.
Duecento i militari che nella mattinata di oggi hanno fatto irruzione all’interno del penitenziario mettendo in atto una maxi perquisizione non solo nelle celle dei detenuti ma anche negli uffici amministrativi.
L’operazione, stando ai pochi dettagli che trapelano, sarebbe il culmine di una inchiesta delicata condotta dalla Dda di Campobasso. Una perquisizione imponente, come mai si era vista in Molise, che ha portato anche al sequestro di droga (sembrerebbe in modica quantità) e alcuni telefonini.
Sul registro degli indagati risulterebbero iscritti, oltre alla direttrice del carcere di Larino e al comandante, anche alcuni detenuti. Non sono chiari i contorni della vicenda. Il blitz è scattato nelle prime ore della mattina quando in basso Molise sono arrivati più di 200 agenti del Nucleo centrale di Polizia Penitenziaria di Roma a cui si sono affiancati anche i carabinieri delle 13 stazioni dipendenti dalla compagnia di Larino.
La posizione della direttrice del carcere, così come le eventuali responsabilità, è ancora tutta da chiarire tanto che l’iscrizione, in questo caso, risulta un atto a garanzia della stessa direttrice.