Sui tributi della bonifica ritenuti ingiusti, il parere dei contribuenti venafrani : “Il Comune deve aggiornare il proprio ambito urbano fermo al secolo scorso, affinché il Consorzio di Bonifica ne prenda atto depennandoci dagli elenchi contributivi”

Ha suscitato tantissimo interesse tra i lettori il precedente servizio su una questione che sta a cuore ad un sacco di contribuenti del Consorzio di Bonifica di Venafro : ossia il pagamento dei tributi consortili ritenuti ingiusti, e quindi non dovuti, non ricevendo dall’ente di via Colonia Giulia alcun servizio in tema di bonifica, miglioramento fondiario ect. La questione, è bene puntualizzare, non investe tutti i contribuenti consortili bensì coloro che da decenni ricadono con le loro proprietà in aree urbanizzate di Venafro e che come tali non hanno alcunché più a che fare con bonifica ed attività agricola in genere. “Se noi -dicono costoro che assommano a diverse centinaia di contribuenti ed i cui contributi complessivi superano i 150mila euro annui- non riceviamo alcun servizio dal Consorzio, di grazia perché dobbiamo pagare ? Se i nostri beni da decenni ricadono in aree urbanizzate, perché chiederci tributi consortili ? Mai possibile dover pagare se si è proprietari, ad esempio, di un appartamento al terzo piano di un palazzo condominiale nei pressi della Parrocchia dei Ss. Martino e Nicola o se si possiede un immobile in Via Conca Casale, ossia in situazioni dove l’attività del Consorzio non è affatto presente? Pensiamo che sia ora di rimuovere questa che è un’autentica ingiustizia sociale ma che ogni anno puntualmente si ripropone a scapito del nostro denaro ! Auspichiamo un fattivo interessamento al riguardo da parte del neo commissario del Consorzio, Del Bianco”. Altri contribuenti sulla questione : “Il tutto scaturisce da un decreto regio d’inizio ‘900 (!), che delimitava all’epoca il perimetro urbano di Venafro. Ne conseguiva che tutto quanto si trovava a sud di tale ambito urbano, fruendo di servizi della bonifica come canali di scarico ect., fosse dovuto ai tributi consortili. Oggi però, un secolo dopo, la situazione urbana della città è tutt’altra. Venafro è cresciuta urbanisticamente, arrivando in linea di massima al torrente Rava. Dal Comune però si tarda ad ufficializzare all’ente di bonifica con delibera apposita tale ampliamento, adeguando il perimetro cittadino alla situazione di fatto. Il giorno in cui tanto avverrà, il Consorzio dovrà prendere atto dell’innovazione e finalmente depennare dai propri elenchi contributivi quanti di noi ricadono in aree urbanizzate. La prima e decisiva mossa spetta quindi al Comune di Venafro, la seconda e consequenziale mossa sarà del Consorzio di Bonifica. Solo in presenza di tale binomio di adempimenti, potremo essere sollevati dagli attuali obblighi contributivi”. Quale allora la proposta ? “Innanzitutto che il Comune di Venafro si attivi per modificare, allargandolo, il proprio perimetro urbano. Quindi che il Consorzio di Bonifica prenda atto dell’innovazione, depennandoci dagli elenchi contributivi. Solo allora verrà a cessare questa che riteniamo autentica ingiustizia sociale. Ci rivolgiamo perciò al neo commissario straordinario del Consorzio venafrano, Del Bianco, perché recepisca le nostre istanze, attivandosi perché il Comune di Venafro assuma i propri impegni, propedeutici ai successivi adempimenti da parte dell’ ente di bonifica. In passato abbiamo provato più volte a trasmettere tali istanze agli organi consortili, ma tutto è stato inutile ! Speriamo adesso nelle … buone nuove da parte del neo Commissario !”.

Tonino Atella