L’anno scorso, in Molise, si sono verificati 378 incidenti stradali. 25 persone hanno perso la vita e 545 sono rimaste ferite. Un bilancio drammatico e inaccettabile, con costi sociali che nel Molise ammontano a cica 64.761.813 per un costo sociale di circa 216,30 per abitante. 

GIORNATA MONDIALE
IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLA STRADA 2021
ACI E AC MOLISE LANCIANO SUI SOCIAL LA CAMPAGNA
“MI IMPEGNO” SALVARE MIGLIAIA DI VITE SI PUÒ:
DIPENDE DA NOI.
Quando guido…mi impegno a:
1. Non guardare il telefono
2. Non correre, anche se ho fretta
3. Non bere alcolici
4. Allacciare cinture e seggiolini
5. Fare attenzione a ciclisti e pedoni
Testimonial:
Massimiliano Rosolino, Antonella Palmisano, Ettore Bassi,
Gianni Ippoliti, Linus, Maria Leitner, Gigi Miseferi,
Antonio Giovinazzi e Vicky Piria
NOME E COGNOME PRESIDENTE (AC XXXX):
“LA SOLUZIONE C’È: SIAMO NOI.
BASTA UNA PAROLA: RISPETTO.
PER NOI STESSI, PER GLI ALTRI, PER LE REGOLE”

Saranno Massimiliano Rosolino, Antonella Palmisano, Ettore Bassi, Gianni Ippoliti, Linus, Maria Leitner, Gigi Miseferi, Antonio Giovinazzi e Vicky Piria i testimonial della campagna “Mi impegno”, che l’ACI e l’Automobile Club Molise lanciano sui social in occasione della “Giornata Mondiale in memoria delle vittime della strada”.
Salvare migliaia di vite ogni anno, si può: dipende solo da noi. Basta impegnarsi a non guardare il telefono mentre si guida, a non correre, anche se abbiamo fretta, a non guidare se abbiamo bevuto, ad allacciare sempre cinture e seggiolini e a fare sempre attenzione a ciclisti e pedoni.
“La Giornata Mondiale in memoria delle vittime della strada – ha dichiarato il Presidente dell’Automobile Club Molise, Dott. Luigi Di Marzo – deve farci riflettere sul fatto che una semplice distrazione può farci perdere il bene più grande e prezioso che abbiamo: la vita”.
“Non è assurdo – ha sottolineato – perdere o togliere la vita per un messaggino, una foto o un filmato?
Rischiare di non arrivare mai, solo per non tardare qualche minuto? Voler guidare a tutti i costi, anche se abbiamo bevuto? Non perdere pochi secondi ad allacciare cinture e seggiolini? Non fare attenzione a utenti fragili come ciclisti e pedoni?”.
“La soluzione c’è: siamo noi”, ha concluso Di Marzo. “Basta una parola: rispetto. Rispetto per noi stessi, per gli altri e per le regole. Io “Mi impegno”. Fatelo anche voi. Una mobilità più sicura, rende più sicura la nostra vita”.