di Michele Petraroia Presidente Onorario Associazione Giuseppe Tedeschi
Franco è nato nel 1960 a Buenos Aires, e suo padre partito da Cercemaggiore è sepolto al cimitero di Bellavista a 100 metri dalla tomba di Diego Armando Maradona, nel Comune di San Michele dove sono tanti gli emigranti e oriundi molisani. Dal 2000 vive e lavora in Spagna a Majorca da dove mi ha contattato la scorsa settimana per prospettarmi l’utilità di recarsi a poche centinaia di metri da casa sua, dov’era in corso il vertice tra il Premier Sanchez ed il Presidente Giuseppe Conte col seguente cartello : < S.O.S. MOLISE. Appello al Governo >. Pur se è nato e vissuto a migliaia di chilometri di distanza sente suo dovere non restare in silenzio e provare a fare qualcosa prima che sia troppo tardi. Gli ho sconsigliato il gesto ma dalla Basilicata l’ho ringraziato per il suo attaccamento ad una Terra assuefatta e rassegnata che ha smarrito combattività e si becca peggio dei polli di Renzo nel mentre le Persone muoiono nelle aree grige degli ospedali. Come hanno denunciato alla Magistratura e al Governo Nazionale i sindacati del comparto sanitario, in Molise è allarme rosso, non ci sono posti letto, manca il personale, i contagi tra gli operatori sono elevati, persiste una confusione inaccettabile e se non si assumono ad horas delle misure simili a quelle adottate col Decreto Legge del 4.11.2020 per la Calabria, si rischia grosso. L’unico ospedale regionale di I° livello è paralizzato dai ricoveri COVID e non riesce nemmeno a intervenire su un’infartuato grave come denuncia oggi un consigliere comunale della LEGA Nord di Campobasso, gli ospedali di base di Termoli e Isernia svuotati dai Piani Operativi adottati dai Commissari ad Acta negli ultimi 12 anni sono alle prese con contagi, carenze d’organico e criticità operative, le strutture private convenzionate non sono state coinvolte se non in misura marginale, e non aver aperto il Centro COVID a LARINO si sta dimostrando un errore di proporzioni immani. In questo caos va apprezzato il Ministero della Difesa per aver coinvolto l’ARMA dei Carabinieri nell’attività di supporto per fare i tamponi molecolari ma continuare a far ruotare un’intera regione sul solo laboratorio analisi del Cardarelli non aiuta l’opera dei Carabinieri ne quella del Gemelli Spa e del Neuromed che seppure autorizzati da un Decreto del Commissario ad Acta potranno farli solo su esplicita indicazione dell’ASREM. Tra ritardi, disservizi e carenze dell’emergenza COVID e sostanziale impossibilità di far riferimento a strutture ospedaliere adeguate in caso di urgenza per altre ragioni non c’è in Italia alcun territorio meno tutelato del Molise. L’appello dei sindacati merita di essere raccolto immediatamente a Roma e a Campobasso superando anacronistiche divisioni nelle ore in cui bisognerebbe chiedere l’estensione al Molise degli effetti del Decreto Calabria con fondi adeguati ed un Commissario dotato di mezzi e poteri tali da poter contrastare la pandemia senza improvvisazioni, aprendo il Centro Covid a Larino, assumendo medici, infermieri, tecnici e OSS con contratti ordinari e non a partita IVA, coinvolgendo in positivo tutte le strutture del territorio per salvare la vita alle persone, evitando tende da campo, potenziando il 118, e le USCA, sostenendo i medici di famiglia, moltiplicando i test rapidi e riprendendo il controllo dei tracciamenti con un forte incremento dei tamponi molecolari.