di Pietro Tonti
La riunione dell’unità di crisi regionale di ieri sera, dati alla mano, sembrerebbe abbia verificato la necessità della chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in tutta la regione, per tentare di arginare un lock down generalizzato di tutte le attività economiche, al fine di non decretare la morte totale della nostra economia.
Il dato inoppugnabile che a quanto parrebbe è stato oggetto di riflessioni e ferme prese di posizioni, riguardano le scuole e i trasporti. L’idea principe di questi giorni si è basata sulla convinzione che le scuole, le aule scolastiche sono sicure e i trasporti degli studenti sono il veicolo principale del contagio con bambini e ragazzi, stipati negli scuolabus, nei bus urbani e di linea che a stretto contatto si contagiano.
I dati reali dei contagi andrebbero invece in tutt’altra direzione. Infatti, nei bus dove viaggiano studenti e lavoratori insieme, non si registrano positivi nelle aziende, industrie che hanno anche 100 dipendenti e nemmeno un infetto, i quali utilizzano insieme agli studenti la mascherina e il normale distanziamento. Sono quindi le scuole, dove – difficile da digerire anche per motivi politici – gli studenti si infettano e portano a casa il virus.
La problematica principale quindi sembrerebbe dettata dalla presenza in aula degli studenti, nonostante il presidio della mascherina e del distanziamento, restando per molto tempo nelle aule senza ricambio di aria, mancando aspiratori e ventilazione negli ambienti chiusi, basta la positività di uno studente che si infetta tutta la classe, come sta avvenendo in questo periodo in maniera esponenziale.
Dai trasporti, l’attenzione principale si sposta quindi direttamente sulle scuole, dove si ravvede la necessità di chiudere elementari e medie per arginare l’impennata senza precedenti di contagi, soprattutto in provincia di Isernia.
Queste osservazioni e riflessioni su dati concreti in regione, sono confermate dalla cabina di regia nazionale della Protezione Civile, dalla stessa volontà del PD al Governo che contrasta nettamente con le affermazioni di Alberto Villani, Presidente della Società Italiana di Pediatria, il quale ribadisce l’esigenza di far restare aperte le scuole e in caso di pre lock down, devono essere le ultime a chiudere. “Rebus sic stantibus”, comunque bisogna aspettarsi nei prossimi giorni la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nel Molise.
Intanto parrebbe che dalla riunione di ieri dell’unità di crisi regionale, con un quadro ben delineato del momento difficile, si siano rinviate decisioni esecutive nell’attesa della cabina cabina di regia nazionale, previste nella giornata di domani.
Il Presidente del Consiglio ieri è stato chiaro, ci saranno inasprimenti e azioni concrete per arginare questa seconda ondata, demandando alle regioni eventuali lock down provinciali in base all’indice di trasmissibilità del virus ( RT).
La Provincia di Isernia rispetto alla prima ondata in questi giorni ha questo indice, più alto d’Italia, possiamo presumibilmente preparaci nei prossimi giorni ad una totale chiusura di tutte le attività oltre che a quella delle scuole per almeno 15 giorni, per arginare la diffusione di questa bestia silente chiamata Covid -19.