Emergenza coronavirus, il Ministro della Salute Roberto Speranza per presentare il nuovo dpcm discusso in Consiglio dei Ministri.
Il ministro della Salute Roberto Speranza si presenta alla Camera per presentare il nuovo dpcm sulla gestione dell’emergenza coronavirus alla Camera.
Coronavirus, l’intervento del ministro Speranza alla Camera
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha iniziato il suo intervento parlando della situazione internazionale e dell’emergenza coronavirus nel mondo.
“È evidente che siamo ad un cambio di fase. In questo cambio di fase c’è un’inversione di marcia. Si ripristinano le misure restrittive caratterizzanti della fase precedente, ossia di marzo, aprile e maggio. L’Italia sta meglio rispetto agli altri Paesi europei ma non dobbiamo farci alcuna illusione“. Sarebbe sbagliato immaginare di essere fuori dall’emergenza, fuori pericolo, sarebbe una valutazione priva di fondamento”.
“Da ben nove settimane abbiamo una tendenza che procede verso il peggioramento di questi numeri“, prosegue il ministro della Salute Roberto Speranza. “Oggi in questa seconda fase non c’è più una dinamica di territorialità. La crescita è diffusa, generalizzata, che tocca tutti i territori. Nessuna Regione può sentirsi fuori dai rischi che tutto il Paese corre”.
“L’Italia ha un vantaggio ma che non può essere sprecato, non possiamo rendere vani i sacrifici delle persone che si sono sacrificate per piegare la curva dei contagi. I risultati ottenuti sono figli del lavoro della nostra comunità nazionale. Non è il risultato del governo, ma di tutta la comunità nazionale […]. I risultati non sono risultati acquisiti, la sfida è aperta, tutto si rimette in discussione ogni giorno. Per questo bisogna continuare sulla linea della prudenza”.
La proroga dello stato di emergenza
“Per questo credo personalmente che la proroga dello stato di emergenza sia corrispondente allo stato attuale del Paese: l’emergenza non è finita”, ha dichiarato il ministro Speranza parlando della proroga dello stato di emergenza. “Lo stato di emergenza in molte occasioni nella storia d’Italia è stato rinnovato. Credo che dovremo ragionare sulla specificità dell’epidemia. Negli altri casi si trattava di stato di emergenza per eventi che avevano un inizio e una fine, come un terremoto ad esempio. Penso che nel prossimo dpcm dobbiamo continuare sulla linea della prudenza”.
Coronavirus, il ministro Speranza illustra il nuovo Dpcm: le tre regole fondamentali
“Dentro questo nuovo dpcm proveremo a confermare le misure essenziali ma provando anche a dare un segnale al Paese di primo rafforzamento di queste misure. Un rafforzamento in linea con la situazione epidemiologica. Le tre regole fondamentali:
Utilizzo corretto delle mascherine, strumento essenziale per contrastare la diffusione del Covid. Valutiamo l’estensione dell’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto. Quando si incontrano persone non-conviventi l’uso della mascherina è essenziale.
Il distanziamento di almeno un metro e divieto di assembramenti. Dobbiamo rendere queste regole più esecutive possibile. Lavoriamo per un aumento dei controlli.
Il lavaggio delle mani.
Su queste tre regole è costruito il nuovo dpcm e su queste regole c’è piena condivisione di tutta la comunità scientifica internazionale. Qui non c’entra la politica, non c’è destra e sinistra. Rispettare queste norme significa evitare una dinamica che può mettere in difficoltà il nostro Sistema Sanitario Nazionale”.