di Alfonso Mainelli (Area Matese)
Non sto qui a riscrivere come il quinquennio a presidenza PD della Regione abbia continuato l’opera demolitrice delle precedenti legislature, con le quali aveva comuni radici, letteralmente distruggendo ogni seria programmazione, ogni democratica partecipazione del popolo ai benefici dell’intervento pubblico nelle economie deboli come quella molisana.
Una vera e propria aberrazione logica, un “cupio dissolvi” che dimostra solo a quale livello di servilismo è scesa la politica molisana di fronte ad interessi che nulla hanno a che vedere con il bene comune.
Il M5S non aveva il diritto di dimenticare gli ultimi dieci anni di storia molisana, a partire da quegli Stati Generali dell’Economia del 2010, che furono l’apoteosi del “nulla”, fino ad arrivare all’ultima “perla” della politica locale, quel Contratto Istituzionale di Sviluppo che qualsiasi seria Comunità avrebbe già stracciato nella pubblica piazza per quanto è dannoso per la nostra regione.
Nello spazio temporale tra quei due eventi c’è la nostra storia di società inebetita che assiste a questa desertificazione economica, sociale, etica e culturale, come si assiste ad un film catastrofico dal quale, comunque, si esce tornando a casa.
I 5S capiranno, a scapito loro, che non c’è più una casa comune dove tornare, ma solo i piccoli giochi di potere in cui alcuni tentano di ricollocarsi seguendo strade indecenti, di prostituzione compulsiva per la paura di “sparire” dalle piccole ribalte locali.
E’ questa la vita che volevamo? E’ questa la famosa “politica” che ci entusiasmava quando, da ragazzi, volevamo un futuro per tutti, un mondo per tutti?
No, questa è la “vostra” vita, sono le vostre paure, quelle che vi spingono verso picchi assurdi di livore, questo è il vostro fallimento in una scala di valori che vi ha già scaraventato fuori dal libro della storia.
Il fatto che Facciolla descriva il PD come un partito da “sempre votato al confronto e all’accoglienza” svela proprio questa tensione inconscia verso i valori positivi dell’umanità, l’ “apertura al confronto e all’accoglienza” che solo i veri leader possono perseguire perché non hanno nulla da conquistare e nulla da perdere essendo la loro posizione fondata sulle solide basi della vera stima, della vera fiducia e non sul bisogno di chi è più sfortunato.
E queste cose i 5S, come già detto, non avevano il diritto di dimenticarle. Del resto il Segretario Facciolla usa i termini “affiancare il PD” per descrivere la “nuova era politica” che il M5S si “appresta a vivere”. “Affiancare il PD”.
Intanto il Segretario Facciolla, tutto preso dalla nuova guerra santa, ha dimenticato che a Bojano vi ha chiamati ad “affiancare il PD” per regalare la Città alle destre. E certe cose non si dimenticano.