In queste settimane i piccoli lavoratori autonomi – in particolare del centro storico – hanno posto diverse questioni al Comune di Isernia, dalla possibilità di riaprire gradualmente i mercati tradizionali in modo sicuro e con i precisi accorgimenti prescritti, ad alcuni possibili interventi sul piano delle tasse locali.
Invero il fisco dovrebbe essere orientato alla progressività, azzerando o riducendo di molto la pressione fiscale per le fasce popolari e recuperando dai ceti ricchi a partire dai grandi evasori e dai banchieri, mentre la TARI e la TOSAP sono tasse “indirette”, cioè colpiscono iniquamente ed indiscriminatamente, non in base al reddito o al patrimonio.
Ne deriva che quella parte del piccolo lavoro autonomo, quella che ha veramente bisogno perché vive con un reddito modesto, che anche a Isernia in questo periodo non ha potuto svolgere l’attività per il divieto, e che potrà riprenderla in condizioni restrittive dal 18 maggio, potrebbe e dovrebbe essere aiutata dal Comune, anche rispetto alle tasse locali.
Il Comune ha competenze limitate ? E allora vediamo cosa può fare nell’immediato.
In primis si ricorda che per TOSAP e TARI, sussiste già l’obbligo di sgravio per tutto il periodo pregresso di divieto dell’attività, già in base alla normativa tributaria ordinaria pre-Covid, attesa l’impossibilità oggettiva di utilizzo del locale e/o dello spazio che fa venir meno il presupposto tributario.
Ma anche per il periodo dal 18 maggio in poi, per i piccoli autonomi in difficoltà economica che riprendono l’attività, pur in presenza della rioccupazione di locali e spazi, il Comune potrà avvalersi della possibilità di agire su TOSAP e TARI tra riduzione e sgravio totale con criteri di equità perequativa, mediante apposite facoltà di agevolazioni fiscali, che l’ultimo Decreto governativo demanda ai comuni.
Si è visto che a parità di spazio vi potranno essere meno clienti e che deve essere privilegiato proprio lo spazio aperto per ovvie ragioni sanitarie: ne deriva che soprattutto con riferimento alla TOSAP tale agevolazione assume un rilevante carattere di equità sociale per i piccoli autonomi che vivono con modeste entrate. E rivendichiamo il supporto del Comune anche ai fini della garanzia la sicurezza sanitaria per i lavoratori e per i clienti di tali attività, senza alcun cedimento all’esigenza del profitto.
L’ultimo Decreto, nonostante sia gravemente iniquo per aver riservato il grosso della torta ai magnati dell’industria e della finanza, nell’elemosina rimanente ai lavoratori ed ai ceti popolari, ha comunque previsto le suddette minime possibilità normative nonché stanziato le relative risorse di cui è prevista l’erogazione ai Comuni entro il 10 luglio, nonché imminenti altri anticipi immediati di erogazioni per garantire ad essi la liquidità.
Dunque il Comune di Isernia le utilizzi per far fronte alle minime richieste del piccolo lavoro autonomo in difficoltà.
Nondimeno rivolgiamo un appello, anche nella nostra realtà molisana, proprio al mondo del piccolo lavoro autonomo, ad allearsi con il mondo del lavoro dipendente, a partire da quello operaio e precario, respingendo chi gli incita alla guerra tra poveri per l’abbattimento di diritti e salari, a partire dalla lotta per la sicurezza sul luogo di lavoro e da una più equa distribuzione delle ricchezze e delle risorse pubbliche.