“Occorre una vera sterzata sul Masterplan del Molise. In assenza di un diverso metodo e di veri contenuti progettuali, avvertiamo il rischio che le risorse economiche si trasformino da opportunità per lo sviluppo in occasione per fare clientele, lasciando immodificata la realtà produttiva ed economica e, quel che è peggio, lasciando senza risposte la sfiducia, quando non la disperazione, che si avverte nella popolazione.” Le ha cantate chiare, Tecla Boccardo, le osservazioni della UIL in occasione del seminario congiunto CGIL, CISL, UIL e Confindustria sui temi dello sviluppo del Mezzogiorno che si è tenuto questa mattina a Roma.
Al Ministro per la Coesione Sociale, Claudio De Vincenti, ha fatto presente che “il Masterplan in Molise non è il frutto di ampio confronto con le parti sociali, nonostante il sindacato abbia più volte richiesto il coinvolgimento.” Con l’occasione è stato consegnato il documento della UIL Molise con proposte concrete e percorribili, già all’attenzione degli amministratori regionali dall’estate scorsa.
“Sul Masterplan Molise abbiamo però – ha continuato il segretario generale della UIL – non solo riserve sul metodo, ma anche perplessità nel merito: manca un idea forte di sviluppo e non ha un’anima sociale. Pertanto, non ci sono risposte all’assenza di lavoro e di reddito che portano all’impoverimento della popolazione. Mancano ingredienti importanti per lo sviluppo produttivo come la ricerca e l’innovazione in grado di valorizzare le eccellenze del territorio, il “Made in Molise”. Mancano azioni mirate volte a favorire la ripresa, che possano, al contempo, recuperare il divario sociale e produttivo, anche per affrontare le tante crisi industriali che affliggono il Molise.”
Ed ancora la Boccardo: “Conveniamo che la vera sfida oggi è coniugare le politiche passive e le politiche attive: ma in Molise non si sa bene come questo possa avvenire con i Centri per l’Impiego che sono stati smantellati.”
Ma c’è anche un problema di risorse economiche, secondo la UIL: “Sono limitate rispetto alle reali esigenze, anche perché da noi si sconta la forte penalizzazione economica dovuta al passaggio da regione “obiettivo 1” a regione in transizione.”
“Anche il Ministro mi è sembrato preoccupato per come stanno andando i diversi Masterplan nelle regioni meridionali: si deve accelerare e fare di più, ha detto, perché le risorse economiche ci sono, vanno spese bene, ma vanno spese e il prima possibile! Peraltro ci sono ancora da allocare risorse del Fondo di sviluppo e coesione, utili per realizzare efficaci politiche nel sociale, che obiettivamente in questa fase sono state lasciate un po’ in secondo piano.”
La leader della UIL molisana è, soprattutto, soddisfatta per l’impegno assunto dal Ministro De Vincenti (che ha apprezzato gli elementi di conoscenza forniti anche dal Molise tant’è che l’ha citato nelle conclusioni) di convocare in ogni regione un tavolo di confronto permanente fra Istituzioni e Parti sociali al quale sottoporre l’attuazione del Patto, ma anche la verifica dei diversi percorsi e dei risultati via via conseguiti, nonché raccogliere da Sindacato e Associazioni imprenditoriali suggerimenti e indicazioni. “Chi finora ci ha snobbato, chi non ha trovato il tempo di leggere i documenti sindacali e valutare le nostre proposte, non potrà che cambiare il metodo e la forma. Per la sostanza siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte!”