IL SINDACO A GALLA SOLO GRAZIE AI TRANSFUGHI CONDANNA ISERNIA NELLA PALUDE: DIMISSIONI SUBITO.

Dopo gli innumerevoli interventi, puntualmente motivati, che il PD di Isernia ha sostenuto negli ultimi quattro anni per evidenziare l’inadeguatezza amministrativa del sindaco e della maggioranza che governa a palazzo San Francesco, ora le voci di denuncia di un operato inefficiente se non, in alcuni casi, del tutto inesistente, giungono anche dall’interno con la dovuta chiarezza.

Il gruppo dei Popolari, il più numeroso della maggioranza con 6 consiglieri, ha di fatto certificato quanto il nostro Partito sta declinando nel merito già da lungo tempo circa le condizioni critiche in cui versa la nostra città, confermate anche dalle ultime statistiche del Sole 24 ore, che vedono Isernia scendere nelle ultime posizioni per qualità della vita. Nulla di quanto promesso in campagna elettorale, a vantaggio dei cittadini, è visibile a quasi un anno dal termine del mandato: la piscina, il sito dell’acqua sulfurea, la pavimentazione stradale e tanto altro ancora resta lettera morta, senza parlare dell’inconsistenza politica messa in campo nelle battaglie territoriali decisive come quella sulla Sanità.

A complicare ulteriormente la vita dei cittadini isernini è sopraggiunta la famigerata questione delle strisce blu, con il peggiore appalto di sempre che, a parere del sindaco, avrebbe “donato” numerosi benefici alla cittadinanza e che invece, ad oggi, ha tariffe più alte delle precedenti, non consente gli abbonamenti e i parcheggi che dovevano essere aperti restano una chimera.

A questo punto il sindaco dovrebbe prendere atto dei reiterati fallimenti politici ed amministrativi perpetrati, dell’insoddisfazione diffusa tra i cittadini e, trasversalmente, tra le varie posizioni politiche e compiere, di conseguenza, un gesto di responsabilità e di buon senso: fare un passo indietro e dimettersi per non condannare oltre Isernia nella palude! Egli finora è rimasto a galla solo grazie a una maggioranza ibrida che annovera personaggi eletti nell’altro schieramento e poi passati armi e bagagli a dargli sostegno: un’amministrazione che si regge, dunque, grazie al voto dei transfughi, ricompattatasi sulle poltrone e interessata, a quanto pare, solo a discutere di quelle, come dimostrano gli ultimi accadimenti in aula.

Tra qualche mese arriverà la prova del nove: il voto sul bilancio. Vedremo allora in quella circostanza se il voto dei transfughi basterà a salvare il generale dalla sua Caporetto. Ma la vera domanda è: tenere in piedi questa inutile e dannosa amministrazione prolungando la sua lenta agonia, cui prodest? Sicuramente non giova a Isernia e ai suoi cittadini!

 

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