di Pietro Tonti
Isernia – Riconoscimento di legittimita’ di debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 194, comma 1, lett. a) del d.lgs 267/2000. E’ l’argomento più importante in discussione nel Consiglio comunale di domani martedì 19 novembre.
Su questo argomento, bisogna dire che c’è stata la massima attenzione da parte della Giunta d’Apollonio nel risolvere antiche vertenze, finanche quelle risalenti a 22 anni fa, al 1997 e, quelle in discussione domani, risalenti al 2015, dovranno seguire lo stesso iter di positiva approvazione.
L’intenzione del Sindaco è quella di portare a zero i debiti contratti dai suoi predecessori nel corso dell’ultimo ventennio, protrattesi fino ad oggi inspiegabilmente. Azione di fondamentale importanza per offrire alla città quella programmazione necessaria ad un rilancio, inficiata dall’impossibilità di contrarre mutui per un sovra indebitamento non dipendente dall’attuale esecutivo.
D’apollonio, (notizia che rimbalza in queste ore nei corridoi di Palazzo San Francesco) avrebbe espresso la volontà, data la necessità, di far entrare in Giunta una persona di consolidata esperienza amministrativa, la quale potrebbe essere individuata nel veterano dell’amministrazione Giovanni Fantozzi, al fine di dare manforte ai meno esperti giovani assessori comunali.
Una necessità che in ambito politico amministrativo risuona come una sconfitta decisionale del sindaco che poteva già dall’inizio del mandato, prevedere una figura esperta in Giunta evitando magari le rogne che in tanti ambiti gestionali si sono rilevate permeabili alle critiche, come la scelta della gestione dei parcheggi, il bando piscina comunale e la gestione generale della città.
Bisogna fare i conti con l’oste, in questo caso Giovanni Fantozzi che ha palesato di poter accettare di buon grado il ruolo assessorile, solo se si tratti di un assessorato importante e possa incidere con determinazione sulle sorti amministrative della sua città.
Insomma un ravvedimento operoso del primo cittadino a cui si può dare favorevole riscontro, prima che sia troppo tardi, nell’inversione di tendenza che gli isernini si augurano per il rilancio di quella Isernia a cui tutti sperano.